Ricerca, innovazione, competitività e cultura sono il motore di uno sviluppo di un Paese
In Italia, tuttavia s’investe ancora troppo poco sulla ricerca scientifica e in particolare sui ricercatori, professionisti con un alto livello formativo che da anni in Italia vivono in una stabile situazione di precarietà.
“Con la firma definitiva del CCNL relativo al personale del comparto sanità, sezione del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria – afferma Giuseppe Carbone, Segretario Generale FIALS – abbiamo oggi posato una prima pietra per la valorizzazione e la stabilizzazione di questo personale.
Molti dei “cervelli in fuga” italiani sono ricercatori che lasciano l’Italia non solo per migliori opportunità lavorative, ma anche per la valorizzazione delle loro competenze e il riconoscimento dei loro meriti. Non é raro sentire notizie dai media di ricercatori italiani padri di grandi scoperte all’estero.
Dunque, questa firma non può che renderci felici, tuttavia crediamo sia auspicabile una norma transitoria volta ad abbreviare il percorso di stabilizzazione per quei ricercatori che svolgono attività di ricerca già da anni, se non decenni; così come la previsione di una nuova procedura di stabilizzazione per quel personale che, seppur ricercatore da anni, non risultava in servizio alla data del 31/12/2017.
La ricerca sanitaria é lo strumento con cui il nostro SSN riesce ancora a garantire le migliori opportunità terapeutiche ai cittadini, offrendo prestazioni di assistenza e cura di alta qualità.
Pertanto, ci auguriamo – conclude Carbone – che questo sia solo un punto d’inizio e non di arrivo”.
Redazione NurseTimes
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