Sono scattate le manette per Giovanni Gastaldo (67 anni) e per Davide Montagna (35 anni). Sono rispettivamente il direttore ed un operatore socio sanitario della residenza sanitaria “Mons. Rastelli”.
Entrambi sono stati accusati di maltrattamenti reiterati nel tempo e gravi lesioni ai danni degli anziani ospiti ricoverati.
La squadra mobile di Pavia ha raccolto gli indizi necessarie grazie alle intercettazioni ambientali acquisite attraverso il posizionamento di microcamere nascoste. Numerose testimonianze sono già state acquisite dalla polizia, anche se le immagini dei filmati realizzati negli ultimi mesi sarebbero inequivocabili.
Alcuni anziani presi a calci, pugni e schiaffi sono le vittime dei carnefici nelle riprese. Quotidianamente venivano loro indirizzate parole ingiuriose.
L’operatore sociosanitario Davide Montagna avrebbe avuto l’abitudine di istigare gli anziani ad accapigliarsi, fino a spingerne alcuni a morsicarsi tra loro. Tutto ciò sarebbe stato giustificato dal suo desiderio di somministrare pesanti dosi di tranquillanti.
«Un atteggiamento – ha spiegato oggi il dottor Francesco Garcea, capo della squadra mobile di Pavia – che in parte era dovuto al peso della gestione di questi pazienti, ma in altri casi sfociava quasi in un sadico divertimento».
Gli altri dipendenti non avrebbero mai condiviso il comportamento dei due. Nessuno denunciò però le violenze mentre molti preferirono licenziarsi.
La residenza sanitaria per disabili «Mons. Rastelli» di Montebello della Battaglia (Pavia), fondata nel 1994, conta una trentina di posti letto e 15 dipendenti.
«La struttura è sì dedicata al fondatore di Oftal, ma l’Associazione non c’entra nulla con la gestione della stessa – dichiara da Gerusalemme il presidente generale di Oftal Monsignor Paolo Angelino -.
Da parte dei vertici della residenza sanitaria è stato usurpato il nostro nome e in passato sono stati diffidati più volte dall’utilizzarlo con invito a togliere ogni riferimento con noi. Cosa mai eseguita. Ci auguriamo che le indagini facciano il suo corso perché i fatti emersi sono raccapriccianti e ci indignano in quanto Associazione che ogni anno accompagna i malati a Lourdes e presso gli altri luoghi di devozione mariana.
Ho già dato mandato ai nostri legali per valutare ogni azione a tutela dell’onorabilità e della nostra Associazione», conclude Mons. Angelino.
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