La perizia medico-legale ha evidenziato la responsabilità di alcuni sanitari nel decesso di un’anziana donna, avvenuto nel 2018.
Le fu somministrata quotidianamente per 13 giorni, dal 26 aprile all’8 maggio 2018, la dose di un farmaco che invece avrebbe dovuto assumere in una settimana. Arriva da Ravenna la triste storia di una donna 81enne deceduta l’11 maggio 2018 per via di un dosaggio incongruo, non previsto da nessun quadro morboso. Ad accertarlo è stata la perizia medico-legale, disposta nell’ambito del processo in rito abbreviato per omicidio colposo a carico di tre medici della clinica privata Domus Nova.
La stessa perizia ha individuato un grossolano errore del medico che il 25 aprile fece la prima prescrizione terapeutica, senza considerare la posologia domiciliare, e ha evidenziato evidenti criticità nella gestione terapeutica e nel percorso diagnostico. Evidenziata anche l’omissione degli infermieri, che non valutarono come errata la prescrizione, e segnalata la condotta dei medici che seguirono il caso dal 5 all’8 maggio, senza rivalutare clinicamente la paziente, nonostante la variazione del quadro clinico.
L’elaborato del medico legale arriva a seguito di un’altra consulenza tecnica, nell’ambito del processo civile avviato dai famigliari dell’anziana, che ha chiamato in causa la Domus Nova e dei suoi medici. Anche quella consulenza sottolineava la responsabilità delle persone citate.
Redazione Nurse Times
- Cancro, nuovo esame del sangue facilita la diagnosi precoce
- Rinnovo Contratto Sanità 2022-2024, Nursing Up: “Non firmare? Per noi una scelta di coerenza e coraggio”
- Gettonisti: fenomeno in crescita anche tra gli oss
- Infermiere di famiglia in Asl Toscana Sud Est: oltre 400mila visite a domicilio in un anno
- Taranto, paziente psichiatrico cade da una balaustra dell’ospedale e muore: indagati die medici e due infermieri
Lascia un commento