Un conduttore di Radio Maria, padre Giovanni Cavalcoli, ha affermato ai microfoni dell’emittente cattolica che i terremoti in atto sono un “castigo divino”, dovuto alle unioni civili e ai matrimoni gay. Immediata la risposta del Vaticano: “parole scandalose ed offensive”. Ma il prete ha ribadito: “Confermo tutto. Ripassino il catechismo”. Intanto la sua trasmissione è stata cancellata.
Un “castigo divino”, dovuto alla frustrazione dell’Onnipotente riguardo alle “unioni civili” messe in atto sempre più spesso da noi poveri peccatori. Sarebbe stato questo, secondo un conduttore della famosa emittente cattolica indipendente dalla Santa sede “Radio Maria”, il motivo dei terremoti che hanno sventrato e che stanno continuando a martoriare il centro Italia.
L’agghiacciante, indignante e deplorevole concetto, divulgato in una trasmissione come tante, è stato partorito il 30 ottobre (il giorno dopo l’ultimo devastante sisma) da Giovanni Cavalcoli, teologo e frate domenicano: “Questi disastri sono conseguenza del peccato originale, si possono considerare come un castigo divino. Si ha l’impressione che le offese che si recano alla legge divina, pensate alla dignità della famiglia, del matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale…viene da pensare che siamo proprio…chiamiamolo castigo divino, ma inteso come un richiamo per ritrovare i principi della legge naturale”.
Tradotto in modo meno farraginoso: il buon Dio è tanto arrabbiato con noi a causa delle unioni civili e dei matrimoni gay; così, grazie ai terremoti, ci manda segnali inequivocabili della sua ira funesta. Un vero e proprio insulto (faccio seria fatica a chiamarlo “interpretazione teologica”), che ricorda parecchio quello sostenuto tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, secondo cui l’Aids era la vendetta di Dio contro gli omosessuali.
Sarà mica impazzito, questo prete? Crede davvero che esista un Dio così terribile e punitore con chi non rispetta queste sue leggi? Oppure… chi “mistica” e si intende di “aldilà”, a volte non può proprio fare a meno di eruttare severi moniti, spacciandoli per la parola di Dio?
Chissà. Di certo, per le popolazioni colpite dalla tragedia del sisma, non ci voleva proprio un insulto tanto insensato quanto gratuito come questo… divulgato, poi, da una emittente che, solo qui in Italia, raggiunge un milione e mezzo di ascoltatori nei dati ufficiali (quasi tre in quelli ufficiosi)!
Ci vorrebbe proprio che Cavalcoli, tra una preghiera e l’altra, tra una trasmissione e l’altra, facesse una bella visita guidata nelle zone colpite dal sisma… magari accompagnato da chi l’ha vissuto, come ad esempio l’infermiere soccorritore che ha estratto dalle macerie i suoi figli morti (VEDI articolo)… o i bambini rimasti orfani… o chi ha perso tutto, in pochi minuti. Affetti compresi.
Fortunatamente, dopo le parole farneticanti del prete-conduttore, c’è stata subito la condanna del Vaticano, attraverso le parole rilasciate all’ANSA del monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato e tra i più stretti collaboratori del Papa: “Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”… “Cristo ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa è una visione pagana, non cristiana”.
E ancora: “Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto”.
E infine, sulla radio: “Radio Maria deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da Papa Francesco specie nell’anno giubilare. Non possiamo non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia del terremoto per essere stati additati come vittime dell’ira di Dio. Sappiano invece che hanno la simpatia, la solidarietà e il sostegno del Papa, della Chiesa, di chi ha un briciolo di cuore”.
Ma padre Giovanni Cavalcoli, ferito nell’orgoglio e nella sua furente interpretazione del Padre Eterno, poteva in qualche modo scusarsi, fare un passo indietro o provare a “correggere” in qualche modo le sue infelici affermazioni? Certo che no. Intervistato a La Zanzara su Radio24, il prete ha così ribadito: “Risentendo le mie parole, tutto sommato è un’opinione legittima. Si può pensare che il terremoto possa essere un richiamo, un castigo… Le unioni gay sono un peccato? Si capisce… Un omosessuale è una persona che pecca contro natura. Due uomini che stanno insieme cosa sono? Peccatori”.
E ancora: “io sono dottore in teologia da 30 anni. Cosa c’entrano i terremoti con la teologia? C’entrano sì! I terremoti entrano in quello che è il castigo divino conseguente al peccato originale. Le unioni sessuali possono provocare punizioni divine”.
E sulla condanna del Vaticano, ha infine tuonato: “Questa è la Bibbia. Ripassino il catechismo”.
E Radio Maria, che si è comunque dichiarata fin dall’inizio non in linea con le dichiarazioni del prete, è stata così costretta a prendere una decisione dura ed irrevocabile: ha sospeso Giovanni Cavalcoli, cancellato la sua trasmissione mensile e definito la sua posizione sul terremoto semplicemente “inaccettabile”.
Fonti: Radio Maria, ANSA, La Zanzara (Radio24), Corriere della Sera, Repubblica
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