Pervengono in Redazione segnalazioni, contributi redazionali e richieste di approfondimento sul singolare avviso pubblico per quattro borse di studio finalizzate all’introduzione nel Pronto Soccorso della figura del “Collaboratore di Sala”, di cui si è reso protagonista l’Azienda Ospedaliero- Universitaria “Ospedali Riuniti di Foggia” con l’Università degli Studi oggetto di nostre pubblicazioni che si riprendono (VEDI).
L’originalità del caso, grazie ai contributi che ci pervengono direttamente da quanti operano sul campo nell’azienda sanitaria foggiana e da quanti interessati a conoscerne gli sviluppi, promette clamorosi successivi scenari.
In via preliminare rispondiamo volentieri ad alcuni studenti del corso di laurea in Infermieristica appartenenti al polo formativo sede di Barletta esclusi dalla possibilità di partecipare (l’avviso si rivolge esclusivamente ai laureai in Infermieristica UNIFG del polo foggiano) condividendo, in parte, la loro stizzita contrarietà all’esclusione da quella che chiamano “opportunità di lavoro”.
In effetti, non è accettabile che l’UNIFG in complicità con L’azienda Ospedaliera “Riuniti di Foggia” abbia, di fatto, discriminato i propri laureati, confinandoli in un “ghetto”, che diventa ideologico (si tratta di una Borsa di studio o pseudo tale), se si considera il loro stesso statuto universitario, i laureati dello stesso corso di laurea.
Un Infermiere del “Riuniti di Foggia” ci chiede di sapere della tracciabilità dei fondi in disponibilità dell’azienda per finanziare la borsa di studio e per finanziare il “corso di formazione” di dieci ore che l’UNIFG ha convenuto, poiché a suo dire, non si deduce o si rileva dai provvedimenti adottati. In effetti, non c’è traccia sull’argomento e ci riserviamo con una procedura di accesso agli atti di avere dettagli.
Diversi i Colleghi che ci chiedono di sapere del “PUNTO DI VISTA” del Collegio IPASVI di FOGGIA sul Bando e sui contenuti dello stesso che inequivocabilmente, aprono un “vulnus” espressivo sull’immagine della professione infermieristica.
La risposta è secca: Niet.
È osservato altresì, che il Presidente del Collegio di Foggia (sembra sia in assoluto il più longevo presidente in carica IPASVI d’ITALIA) è nel ruolo di Dirigente Infermieristico proprio nell’Azienda Ospedaliera foggiana con numerosi incarichi di docenza nell’UNIFG.
Nulla di più scontato che Egli sia in una condizione di “imbarazzo istituzionale” rispetto alla vicenda.
Non c’è dato di sapere se egli la subisce o la “governa”. Imbarazzante ci sembra, il riporto in avviso della condizione di valutazione delle competenze degli Infermieri (“demansionati nel ruolo e nelle competenze” con la maschera di “borsa di studio”) assegnata non già al Dirigente Infermiere, in altre parole il Presidente del Collegio IPASVI di Foggia, ma al dirigente medico del PS.
Evidentemente l’Università di Foggia, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, il Collegio IPASVI di FG e il suo Presidente Dirigente sull’argomento avranno molto da riflettere.
Promettiamo ai lettori di seguire gli sviluppi della vicenda.
Giuseppe Papagni
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