L’incontro all’Aran non ha prodotto esiti positivi: la bozza del contratto 2016-18 per il Comparto Sanità non rispetta la dignità dei professionisti e mette a rischio qualità e sicurezza dell’assistenza. Domani manifestazione a Roma
Gli infermieri, 400mila lavoratori qualificati, domani incroceranno le braccia in tutti gli ospedali italiani, confermando una scelta dura ma necessaria. Sono queste le reazioni dei sindacati di categoria alla consegna da parte dell’Aran della nuova bozza di contratto nel corso di un incontro oggi a Roma.
Tra i nodi affrontati nella nuova versione: congedi per donne vittime di violenza, allungamento del periodo di riabilitazione, riconoscimento delle unioni civili, lavoro flessibile, formazione personale, responsabilità disciplinari, premio individuale differenziato, welfare integrativo e e fondi contrattuali declinati sulle performance. Nessuna tabella sui conti, nessuna chiarezza sui fondi e gli incrementi retributivi.
La bozza è considerata dai sindacati di categoria – che tra l’altro hanno avuto solo due ore per dare una risposta – “irricevibile”, soprattutto sul capitolo dell’orario di lavoro Ue, centrale per garantire qualità e sicurezza dell’assistenza.
Così commenta Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind: “E’ un testo da rispedire al mittente; c’è una flessibilità unidirezionale. Una modalità di trattativa che denota una totale mancanza di rispetto. Il testo è da rispedire al mittente, soprattutto sul capitolo dell’orario Ue. Dopo nove anni di attesa, non c’è una cifra sugli aspetti retributivi. Hanno tolto il valore dell’incarico organizzativo, ci sono solo puntini. La flessibilità è unidirezionale: su precariato, straordinari e deroghe sull’orario di lavoro europeo. Una generale riduzione dei diritti da parte datoriale. Periodi di prova infiniti e ingiustificati in un contesto dove prevalgono contratti precari. La categoria è mortificata anche sul sistema degli incarichi che non consentono una vera crescita professionale. C’è solo arroganza. In questo modo non si permette all’infermiere di offrire un’assistenza sicura e di qualità al paziente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si esprime anche Antonio De Palma, presidente del Nursing up: “Non è una trattativa. È una farsa. Dopo nove anni di attesa, in due ore ci hanno chiesto di esprimere un parere su un documento di 83 pagine che affronta tutti gli istituti contrattuali. Non è una trattativa, è una farsa”.
La proposta è inaccettabile: “Hanno detto di no al diritto europeo di riposare 11 ore consecutive. In pratica hanno detto che l’infermiere può lavorare per 24 ore di seguito a un tavolo operatorio. Con quali conseguenze sulla qualità del lavoro? Dove sta la sicurezza dei pazienti? Non vogliono assumere quando l’Ocse ha dichiarato che nel Sistema sanitario pubblico mancano 70mila infermieri. E ne abbiamo 25mila a spasso, costretti a fuggire in Inghilterra o in Germania, dove i nostri infermieri sono ricercati e apprezzati per avere il più alto livello di qualificazione in Europa ma anche per le doti umane e la grande capacità di offrire un’assistenza compassionevole”.
Insomma prevale una grande amarezza, anche di fronte ai mancati riconoscimenti in busta paga.
“L’indennità notturna resta risibile – conclude De Palma – confermata a 2,74 euro lordi all’ora. Per un professionista laureato, che si assume delle responsabilità. La verità è che nessuno vuole investire sulla salute pubblica e domani purtroppo sarà una giornata tragica”
Allegato
Bozza contratto Comparto sanità 2016 – 2018
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