I soccorritori intervengono sul luogo di un incidente stradale e, vista la malaparata, alleratano le forze dell’ordine, che però tardano ad arrivare. La situazione di pericolo persiste e l’ambulanza se ne va.
Nuova aggressione al personale sanitario segnalato in Campania dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Stavolta riguarda i soccorritori della postazione 118 India di Quarto (Napoli), intervenuti per un incidente stradale e ritrovatisi alle prese con una rissa. L’autista dell’ambulanza ha ricevuto un pugno in pieno volto e i colleghi hanno chiamato le forze dell’ordine, ma dopo circa un’ora di vana attesa l’equipaggio è fuggito perché la situazione di pericolo non rientrava. E’ accaduto all’alba di domenica 31 luglio sulla variante che unisce Quarto e Monterusciello.
Questo il racconto pubblicato sulla pagine Facebook dell’associazione: “… l’equipaggio India giunge sul posto e trova una giovane donna in stato di ebrezza alcolica, in buono stato di salute, al di fuori del veicolo incidentato. Non sono ancora chiare le dinamiche, ma improvvisamente scoppia una rissa sul luogo dell’incidente e arrivano in sequenza il padre della vittima e il fidanzato. Nel bel mezzo di calci, pugni e mazze da baseball l’autista del mezzo di soccorso riceve un cazzotto in pieno volto e i suoi occhiali da vista vanno in frantumi. L’equipaggio, senza perdersi d’animo, preme il tasto “aggressione in corso” sul tablet, ma fino alle 7 non si vedono arrivare le forze dell’ordine. All’arrivo di un altro manipolo di energumeni l’equipaggio sale a bordo e fugge. Solidarietà all’autista soccorritore, che oltre al cazzotto ha perso i suoi preziosissimi occhiali da vista, senza i quali non può guidare”.
Lo stesso giorno, sempre sulla propria pagina Facebook, Nessuno tocchi Ippocrate, ha poi denunciato una situazione che la riguarda in prima persona: “Non parlate con Ippocrate. Sembra questo il ‘dictat’ di un’associazione di ambulanze che opera in Campania in convenzione con l’Asl. Non si conoscono i motivi, ma pare che i responsabili di una Onlus abbiamo vietato ai propri dipendenti di segnalare qualsiasi aggressione alla nostra associazione. Ricordiamo a questa Onlus, che per il momento resterà anonima, che la nostra mission è portare a galla un problema che sta devastando gli operatori sanitari della prima linea. Forse è proprio questa la loro paura? Quella di non trovare più professionisti disposti a combattere questa guerra e magari far apparire il “lavoro presso loro” tranquillo, promettendo una tutela che non può esistere? Non vi fate abbindolare, la realtà è tragica come sempre. Noi andiamo avanti”.
E a conferma di quanto la situazione sia difficile è arrivata ieri la denuncia di un’altro disagio. “Il 118 di Napoli perde altre due aambulanze: a rischio i Lea – si legge in un nuovo post dell’associazione -. Per disposizione del direttore 118, Giuseppe Galano, le postazioni 118 di Miano e di corso Europa saranno soppresse a seguito della grave carenza di personale. La città di Napoli perde due mezzi di soccorso importanti nella gestione delle emergenze cittadine. Inevitabilmente i tempi di soccorso si allungheranno e il malcontento della popolazione aumenterà. Lavorare nel 118 partenopeo diventa sempre più un rischio per l’incolumità dei professionisti impegnati!”.
Redazione Nurse Times
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