Per i professionisti della sanità in Lombardia la quarantena è part-time o “a scacchiera“. In pratica, anche il contatto stretto di un positivo (anche familiare) può recarsi a lavoro adottando tutte le misure di contenimento al contagio e diffusione del virus; salvo poi nel momento in cui il turno finisce, attenersi per le attività extralavorative alla norma nazionale che prevede per il contatto stretto di un positivo quarantena e isolamento.
Le indicazioni sulla cosiddetta quarantena part-time sono contenute in una circolare della direzione generale dell’assessorato al welfare della Regione Lombardia, datata 26 ottobre.
“Tenuto conto della normativa vigente gli operatori individuati quali contatti asintomatici di caso (verosimilmente, di norma casi extraospedalieri), anche in considerazione dell’attuale contesto emergenziale, non sospendono l’attività – si legge in uno dei passaggi della circolare firmata dal Dg del welfare lombardo Marco Trivelli riportata da agi.it – e vengono sottoposti ad un rigoroso monitoraggio attivo caratterizzato da rilevazione anamnestica sintomi suggestivi per Covid-19 a cadenza quotidiana, effettuazione di tampone nasofaringeo per ricerca di antigene virale al giorno 0 e giorno 5 + test molecolare al giorno 10 per conclusione del periodo di quarantena. I medesimi operatori sospendono l’attività nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo”.
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