Ritorna anche quest’anno l’iniziativa lanciata da Feder Asma e Allergie Onlus – Federazione italiana Pazienti, che sarà attiva fino ad Ottobre e che ha lo scopo di sensibilizzare gli italiani sull’esistenza delle terapie per contrastare le reazioni allergiche da punture di imenotteri (che comprendono oltre 100.000 specie d’insetti), tra cui i più noti sono calabroni, vespe ed api.
“Nove italiani su dieci almeno una volta nella vita vengono punti da un imenottero, specie in estate, mentre fino a 8 su 100 possono sviluppare una vera e propria reazione allergica, i più colpiti gli apicoltori, i più a rischio gli anziani. Da Feder ASMA e ALLERGIE un appello alle istituzioni, per garantire l’accesso a terapie salvavita: il vaccino per allergia da imenotteri (AIT) ad oggi non è gratuito in tutte le regioni italiane, è necessario cambiare la situazione per garantire il rimborso su tutto il territorio nazionale”.
La sottoscritta, rientra nel novero di quegli italiani che almeno una volta nella loro vita hanno sperimentato la puntura di un imenottero, e che ha sviluppato una reazione allergica importante, richiedendo il ricovero ospedaliero per il trattamento e che risiede in una di quelle Regioni italiane (la Sicilia) in cui non è possibile ricevere il trattamento di immunoterapia specifica con veleno di imenotteri. L’unica terapia salvavita, dietro piano terapeutico, concessa a chi come me sa di avere un problema di allergie agli imenotteri è l’adrenalina auto iniettante.
A tal proposito, “Feder Asma e Allergie Onlus, – spiega Massimo Alfieri, Presidente dell’associazione – è da sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei pazienti. Per questo motivo desideriamo che la Campagna di informazione Punto nel Vivo segnali, una volta ancora, ai cittadini e alle istituzioni la necessità di correggere un problema che vede l’Italia muoversi a due velocità, nell’accesso a importanti terapie salvavita. Ci riferiamo all’Immunoterapia specifica che a oggi non è rimborsata in tutte le regioni italiane, pur rappresentando secondo gli esperti, l’unica terapia in grado di regolare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli da successive reazioni nel lungo termine. Alcune importanti regioni come la Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna non presentano nessun tipo di rimborso, mentre altre come Piemonte e Puglia prevedono alcune facilitazioni per il paziente. Questa disparità di trattamento, a fronte di linee guida scientifiche chiare, non dovrebbe essere possibile. Per questo motivo ci batteremo affinché i diritti dei pazienti all’accesso dell’Immunoterapia, siano gli stessi in tutta Italia”.
Scopo della campagna oltre alla difesa del diritto alle cure uguale per tutti i cittadini italiani, è dicevamo quello di sensibilizzare la popolazione su cosa siano queste allergie. Dopo essere stati punti da un imenottero possono comparire sintomi che vanno dall’orticaria, al prurito diffuso, vomito, diarrea, dolori addominali, mancanza del respiro, stordimento, confusione mentale, fino alla perdita di conoscenza o shock anafilattico.
Cosa fare dunque se si viene punti da uno di questi insetti?
Se si avvertono i sintomi appena descritti, ed è la prima volta che si è stati punti da un imenottero, è bene recarsi in ospedale e successivamente rivolgersi ad un allergologo che potrà prescrivere gli esami più appropriati ed in taluni casi l’auto iniettore di adrenalina, che i soggetti allergici dovranno sempre portare con se.
In tutti gli altri casi, spiega il dottor Oliviero Quercia, specialista in Allergologia all’Ospedale di Faenza: “è necessario rimuovere il pungiglione, usando una pinzetta sterilizzata. In genere, quando si viene punti da un insetto, comprese le zanzare, è sufficiente applicare del ghiaccio sulla zona colpita. Se il prurito è diffuso e intenso, si può spalmare una crema a base cortisonica, o nei casi più fastidiosi assumere antistamici per via orale. E’ meglio evitare, invece, l’uso di antistaminici topici perché sono spesso fotosensibilizzanti. Altrettanto controindicati sono i vecchi rimedi dell’ammoniaca o del succo di limone, in quanto possono provocare l’irritazione della cute e della ferita. Importante, poi, è evitare di grattarsi, per non causare sovrainfezioni batteriche”.
“Punto nel vivo” è, inoltre, una capillare rete al servizio del paziente formata da oltre 80 Centri allergologici italiani specializzati nella diagnosi e nella terapia dell’allergia al veleno di imenotteri, distribuisce flyer e poster nei Pronto Soccorso italiani, quale punto strategico dove intercettare le potenziali reazioni allergiche più gravi.
Rosaria Palermo
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