La donna chiede 2.500 euro per “sistemare” l’interlocutore. E pare che non sia la prima volta.
È destinato a suscitare scalpore il contenuto della telefonata tra una “suora” – così viene chiamata durante la conversazione – e un disoccupato barese in cerca di lavoro. Il relativo audio, pubblicato online dal Quotidiano Italiano – Edizione di Bari, rivela il tentativo della donna di “vendere” all’uomo un impiego alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove sarebbe certa l’assunzione al Cup, oppure all’ospedale di Taranto (Martina), dove si tratterebbe invece di fare le pulizie.
Somma da sborsare per ottenere il posto: 2.500 euro, con lo sconto. “Ti sto facendo un favore grande grande – dice la ‘suora’ –, perché gli altri hanno dato 4.000 euro. Anzi, se qualcuno ti chiede, devi dire che hai dato 4.000”. Il contratto si concretizzerà entro fine novembre e il 10 dicembre si comincerà a lavorare. Nel corso della comunicazione la donna fa riferimento anche all’azienda appaltatrice dei servizi (“che è di Milano”) e a una persona (“il presidente”), ma i relativi nomi sono stati “bippati” nella registrazione.
L’interlocutore sembra titubante nel fissare un appuntamento per la consegna del denaro e chiede di poter pagare “a tranche”, poiché impossibilitato a procurarsi l’intera somma in poche ore. Ben più determinata nel chiudere l’affare appare invece la donna, desiderosa di intascare il contante quanto prima: “Fammi sapere come dobbiamo muoverci. Se devo venire io, se ci vediamo a metà strada: a Molfetta, a Santo Spirito…”. Si dice persino pronta ad anticipare 1.000 euro “perché ho preso la pensione oggi”.
Difficile capire se la “suora” millanti la possibilità di vendere il lavoro, se ci sia qualcun altro che smezzi la presunta mazzetta o se i vertici aziendali conoscano questa storia. Il riferimento ad altre persone “sistemate” e a un altro ragazzo da “inserire” lascia però pensare che la vendita dei posti di lavoro rappresenti una consuetudine.
Per ascoltare l’audio della telefonata clicca QUI.
Redazione Nurse Times
Fonte: il Quotidiano di Bari
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