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Puglia in giallo, Emiliano: “Ci sono le premesse per il passaggio in una zona di rischio più elevata”

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Puglia in giallo, Emiliano: "Ci sono le premesse per il passaggio in una zona di rischio più elevata"
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Il governatore parla di situazione epidemiologica molto grave nella regione da lui amministrata, specie a Bari e Taranto. E ritiene opportuna la chiusura delle scuole.

“La collocazione in zona gialla della Regione Puglia mi ha indotto a chiedere qualche giorno fa ai miei collaboratori di anticipare le valutazioni che sarebbero state rese al Governo nei prossimi giorni. I dati così ottenuti sono allarmanti per il crescente numero di contagi che ormai rileviamo da giorni”. Così il governatore pugliese Michele Emiliano, a proposito dell’emergenza coronavirus nella regione da lui amministrata.

Scendendo nel dettaglio: “I dati aggiornati, relativi al flusso aggregato della Protezione civile, rappresentano un valore di incidenza settimanale regionale pari a 222 casi per 100mila abitanti, aumentati del 22% rispetto ai sette giorni precedenti. Solo due settimane fa il valore era di 135 casi per 100mila abitanti. Lo stesso tasso di incidenza di Bari, negli ultimi sette giorni, è ulteriormente cresciuto fino a 323 casi per 100mila(+26%). A Taranto è pari a 285 per 100mila, con una crescita del 29%. In queste due province, alla luce dell’ultimo Dpcm del Governo, si devono immediatamente chiudere tutte le scuole. Anche l’incidenza settimanale a Lecce, pur restando su valori più bassi, è aumentata del 59% rispetto alla settimana precedente e, in generale, risulta in aumento anche nelle altre province”.

Prosegue Emiliano: “L’indice di replicazione diagnostica al 6 marzo (un indicatore simile all’Rt, ma che può essere calcolato più tempestivamente) si attesta su valori di 1.22, indicando che, in assenza di misure mirate a limitare al minimo indispensabile la circolazione delle persone e i contatti interpersonali, il livello di incidenza settimanale tra 14 giorni potrebbe superare, anche a livello regionale, i 300 casi per 100mila abitanti. Si tratta di una previsione drammatica, che farebbe salire spaventosamente ricoveri e decessi”.

E ancora: “Tale condizione incide in modo rilevante sulla rete dei posti letto Covid: le riunioni giornaliere di monitoraggio dei posti letto Covid hanno già registrato un aumento dei ricoveri dei pazienti Covid, tali da determinare una quasi completa saturazione dei posti letto dedicati nelle province di Bari e Taranto. Ma anche nelle altre province pugliesi, se la curva epidemica dovesse continuare la sua progressione, si determinerà un ulteriore incremento di richiesta di ricovero e queste ultime non potranno più soccorrere quelle di Bari e di Taranto. Assai problematica rischia di diventare anche la gestione dei posti letto no-Covid, che continuano a essere sacrificati per la necessaria devoluzione di posti letto alla rete Covid”

Il governatore continua nella sua disamina: “La capacità espansive della rete ospedaliera sono ormai al massimo della loro estensione a causa della mancanza di personale. Sarà quindi indispensabile un maggiore supporto dei medici di medicina generale e dei dipartimenti di prevenzione per l’assistenza domiciliare dei malati Covid. Abbiamo inviato al ministro Speranza una nota nella quale spieghiamo che la terza ondata è arrivata anche in Puglia e preannunciamo che stiamo superando tutti i parametri, soprattutto nelle province di Bari e Taranto. Ma la crescita dell’epidemia è vorticosa e comincia a interessare anche altre province”.

Concludendo: “Quindi credo ci siano le premesse per l’adozione da parte del Governo di un passaggio in zona di rischio più elevata, con misure più stringenti per le province di Bari e di Taranto rispetto al resto della Puglia, che comunque è in generale peggioramento, con relativa chiusura della didattica in presenza in tutte le scuole ovunque siano rilevati superamenti dei parametri previsti dall’ultimo dpcm del Governo, come stiamo già facendo oggi con ordinanza per le province di Bari e Taranto, e in altre se si dovessero verificare superamenti nelle prossime settimane”.

Redazione Nurse Times

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