Antonio Mario Lerario è finito in carcere per aver intascato una tangente da 10mila euro da un imprenditore edile.
Antonio Mario Lerario (foto), dirigente della Regione Puglia, è stato arrestato in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza di Bari mentre intascava una mazzetta di 10mila euro da un imprenditore che opera nel settore dell’edilizia. Accusato di corruzione, è finito in carcere a seguito di un’indagine relativa alla sua attività di responsabile ad interim ad interim della Protezione civile.
Lui stesso ha confessatoil reato durante l’udienza di convalida dell’arresto, confermando di aver intascato una busta con 10mila euro, ma negando pregressi accordi corruttivi. In collegamento video dal carcere di Bari, in risposta alle domande della gip Anna Perrelli ha ammesso di aver accettato denaro dall’imprenditore, che ha in corso appalti per 2 milioni di euro con la Protezione civile.
Quando i finanzieri lo hanno fermato, dopo averlo intercettato (nella sua auto erano state piazzate da mesi alcune microspie), aveva ancora con sé la busta chiusa contenente i soldi. A quanto si apprende, anche l’imprenditore che ha consegnato la presunta tangente a Lerario, già interrogato in qualità di indagato, avrebbe confessato. Costui è titolare di una società che nello scorso mese di luglio ha vinto un appalto con la Protezione civile pugliese relativo al campo di Borgo Mezzanone, a Foggia, dove risiedono i braccianti che lavorano nelle campagne del Tavoliere.
Le indagini riguardano almeno altri cinque episodi corruttivi con altrettanti imprenditori, alcuni dei quali legati alla struttura per le maxi emergenze Covid nella Fiera del Levante. I magistrati hanno chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere. La difesa, invece, ha chiesto la scarcerazione. A breve è attesa laa decisione del giudice per le indagini preliminari.
Redazione Nurse Times
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