L’Azienda sanitaria ricorre in appello contro la sentenza che in ottobre ne aveva ritenuto illegittima la pianificazione, pur senza riconoscere un risarcimento agli infermieri.
Niente risarcimento, all’esito del giudizio di primo grado, per i 19 infermieri dell’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore (Cremona) che nel 2021 avevano intentato causa contro l’Asst Cremona per “la sistematica violazione dell’articolo 28 del Contratto collettivo nazionale del comparto sanità”.
La sentenza, arrivata a ottobre 2022, riguarda la questione dei turni di pronta disponibilità al Pronto soccorso nei giorni feriali in orario diurno. Il giudice ha ritenuto legittima l’istanza dei ricorrenti, ma ha rigettato le loro domande risarcitorie. L’Azienda sanitaria, comunque, non ci sta e passa al contrattacco. Ha infatti presentato ricorso in appello.
Sotto accusa, un protocollo organizzativo che “assegna al personale infermieristico in turno di lavoro ordinario del Pronto soccorso i trasporti programmati per esami o consulenze, anche per conto di altri reparti dell’ospedale”. Il ricorso è stato definito “parzialmente fondato” dal giudice del lavoro, che ha dichiarato “l’illegittimità della pianificazione del servizio di pronta disponibilità, perché in contrasto con l’articolo 28 del Contratto collettivo”. Quest’ultimo prevede che il servizio di pronta disponibilità vada limitato, di norma, ai turni notturni e ai giorni festivi. Inoltre il giudice ha ordinato all’Asst di “astenersi per il futuro dal reiterare la medesima, illegittima pianificazione”.
Redazione Nurse Times
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