Prometeo è il dispositivo di perfusione portatile in grado di mantenere in vita il fegato prelevato dal donatore, garantendo maggiori possibilità di successo dell’intero processo di trapianto.
È capace di mantenere in vita un fegato riducendo drasticamente la perdita di organi ed incrementando il numero di donazioni permettendo prelievi anche da nuove tipologie di donatori. Tutto ciò è possibile attraverso una soluzione solida e tracciabile.
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Ogni anno in Italia, 130 fegati destinati al trapianto non possono essere impiantati a causa dell’utilizzo di contenitori non idonei al trasporto e del rapido decadimento degli stessi una volta che vengono estratti dal corpo umano.
Inoltre, molti potenziali donatori vengono esclusi dai protocolli di trapianto a “causa dell’orario di morte sconosciuto”. Questo rende impossibile determinare quando abbiano avuto inizio il processo di anossia e di naturale necrosi. Questi problemi hanno un aspetto comune: possono essere risolti attraverso un utilizzo innovativo del processo di perfusione ossigenativa, già utilizzato in cardiochirurgia.
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Prometeo si basa sul processo conosciuto come “Continuous Hypothermic Oxygenate Perfusion”.
Un sistema idraulico connesso al fegato è in grado di scambiare un liquido di perfusione ricco di sostanze nutritive dal device all’organo e viceversa. La soluzione alimenta l’organo ossigenandolo e mantenendolo ad una temperatura di 4°C, riducendone così il metabolismo ed il consumo energetico.
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L’ossigeno viene generato da un filtro d’aria certificato e la temperatura viene mantenuta da una coppia di Peltier Cells. I componenti a diretto contatto con il fegato o con il circuito di perfusione sono monouso, e possono essere venduti in grandi quantità.
Il case di Prometeo è stato realizzato in modo da permettere l’inserimento del kit monouso rapidamente e per proteggere e trasportare il sistema contenente l’organo come se fosse una borsa. Per controllare il device, un tablet dotato di un’apposita App deve essere utilizzato: sarà così possibile controllare ogni fase del processo, localizzare la posizione esatte del dispositivo durante il trasporto e controllare lo stato di perfusione dell’organo, senza mai toccare il device.
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Tale progetto è stato realizzato da uno studente che si è laureato in Ingegneria presso il Politecnico di Milano, per questo motivo non esiste un prototipo definitivo dello stesso. Un attento studio della normativa, dell’universo presente attorno ad un trapianto d’organo è stato effettuato.
Attualmente non esistono dispositivi in commercio in grado di mantenere la perfusione epatica e l’ipotermia. Gli apparecchi attualmente in commercio sono dedicati al trasporto di polmoni e reni, organi molto più semplici da gestire.
Gabriele Faoro, ideatore di Prometeo ha già ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali.
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