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Prato, maltrattavano e derubavano anziani. Infermieri e operatori indagati

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E’ una triste realtà quella che in queste ore sta emergendo dalla stampa, con più dovizia di particolari, con video che riprendono operatori sanitari di una casa di riposo di Narnali, un quartiere a ovest di Prato, mentre maltrattano i pazienti anziani affidatigli dalle loro famiglie.

Sono 17 le persone indagate tra operatori sanitari e infermieri accusati di maltrattamento dei pazienti.

Dovevano accudirli, invece li maltrattavano, li picchiavano, li schernivano, forti della loro posizione di forza, loro invece i pazienti erano anziani, alcuni affetti da Alzheimer o altre tipologie di demenze che li rendevano incapaci di comunicare.
L’indagine è stata effettuata dalla squadra mobile di Prato che, dopo alcune segnalazioni anonime, ha ascoltato le testimonianze di due tirocinanti del corso di laurea di infermieristica, approfondendo le indagini con delle telecamere nascoste in 9 stanze della struttura.

Quotidiani erano i maltrattamenti fisici e morali verso gli anziani degenti, anche affetti da gravi patologie e non autosufficienti, sottoposti, senza alcun motivo, a strattonamenti e a condotte lesive della loro integrità fisica. Altrettanto quotidiani erano le condotte di dileggio e ingiuria verso gli ospiti della residenza, che denotano una costante volontà vessatoria nei confronti dei malati.

Dei 17 indagati, 9 sono stati raggiunti da un provvedimento cautelare dell’autorità giudiziaria che prevede la sospensione dal servizio. Di questi 9, sette sono donne e due sono uomini (7 sono dipendenti della cooperativa Astir e due sono infermieri dell’Asl). Secondo quanto riferisce il vicecommissario dell’Asl, Simona Carli, la convenzione con la cooperativa sarà sospesa immediatamente, e in via cautelare anche tutto il personale della Asl sarà sostituito.

Le indagini nella struttura, già avviate nel 2012 per un caso simile, sono durate circa due mesi, e una volta che i poliziotti si sono resi conto di quanto stava succedendo si sono palesati nella struttura, ottenendo l’effetto di far cessare immediatamente gli indagati nella loro attività di maltrattamento: dalle intercettazioni telefoniche si evince che gli operatori indagati hanno diffuso un allarme tra di loro circa un possibile interessamento della polizia alle loro attività.

“Abbiamo disposto con effetto immediato l’allontanamento di tutto il personale, non soltanto di coloro che sono stati indagati, e dato mandato ai nostri legali di risolvere il rapporto con la cooperativa – annuncia l’assessore alla Sanità, Stefania Saccardi – Quanto accaduto è vergognoso e noi, appena avuti i primi segnali, ci siamo messi da subito a disposizione della Procura per favorire le indagini” concludendo così ”Occorre che nelle valutazioni si dia più peso alla qualità dei servizi erogati, alla sostanza e non tanto alla forma legata alla grandezza della struttura o ad altri criteri strutturali”.

Intanto il Presidente del collegio Ipasvi di Prato, Matteo Cecchi, attraverso un comunicato si impegna a vigilare sulla vicenda attendendo l’esito delle indagini degli inquirenti.

Di seguito il comunicato:

“In seguito alle notizie apprese dalla stampa questa mattina, riguardo alla vicenda che ha coinvolto alcuni infermieri in servizio presso la RSA di Narnali della ASL 4 di Prato, il Consiglio Direttivo del Collegio Ipasvi della provincia di Prato, che ha tra le sue attribuzioni istituzionali quella della vigilanza sulle regole deontologiche poste a tutela del decoro e della dignità della professione e della sicurezza dei cittadini, dichiara il proprio impegno a vigilare sull’evolversi della vicenda giudiziaria, e si atterrà a quanto emergerà dalle indagini della magistratura, attuando i provvedimenti di propria competenza nei confronti dei colleghi che dovessero risultare realmente implicati nell’accaduto”.

 

Giuseppe Papagni

Savino Petruzzelli

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