Nella mattinata di ieri, martedì 27 febbraio, i carabinieri della stazione di Cisano Bergamasco, con i colleghi del comando di Zogno, hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di due direttrici e quattro operatrici socio-sanitarie (oss) della Rsa Bramante di Pontida (Bergamo). I militari hanno agito su disposizione del giudice per le indagini preliminari e su richiesta della Procura di Bergamo.
Al blitz hanno preso parte anche gli uomini del Nas per effettuare controlli nei locali della mensa. Al vaglio anche i farmaci da somministrare ai degenti, oltre alle loro condizioni e quelle della struttura in generale. Da tali controlli sarebbero emerso un clima tutt’altro che idilliaco all’interno della struttura di Pontida, con gli anziani costretti a subire maltrattamenti da parte di chi avrebbe dovuto assisterli.
L’indagine è partita in seguito alle segnalazioni dei parenti di alcuni ospiti, tra cui un ex finanziere. E dire che sul sito della Rsa di Pontida si parla di “personale dotato di un elevato grado di sensibilità e di attenzione alle esigenze degli ospiti”, nonché di residenza “con 69 posti accreditati, di cui 20 all’interno di un nucleo di nuovissima costruzione, organizzata per rispondere in maniera globale alle finalità di cura geriatrica e di accoglienza di persone anziane di vario genere”. La realtà, invece, sarebbe ben diversa.
Redazione Nurse Times
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