La Asl Taranto rivolge ai pazienti guariti dal Covid-19 un appello alla donazione di plasma iperimmune.
La terapia con il plasma, già utilizzata per Ebola e Sars, è una immunoterapia passiva e rientra nel progetto sperimentale avviato dalla Regione Puglia lo scorso maggio a cui anche la Asl Taranto ha aderito.
La prima fase della terapia – spiega La Salute in Puglia – consiste nel prelievo del plasma da persone guarite dal Covid-19 (“convalescent plasma” o “plasma iperimmune”). La seconda fase, nella somministrazione al paziente con infezione in atto degli anticorpi anti-SARS-Cov-2 sviluppati dai pazienti guariti e, quindi, presenti nel loro plasma.
Fino ad oggi, tra i pazienti guariti contattati dalla ASL Taranto che hanno aderito all’iniziativa, dopo le verifiche necessarie per valutare l’idoneità dei pazienti, sono state raccolte cinque unità di plasma (tre nella prima fase e due nella seconda fase).
Grazie al plasma raccolto nella prima fase, sono state curate cinque persone, tra le quali un paziente tarantino.
Il plasma donato recentemente, invece, è ora in fase di controllo e lavorazione per poter essere reso utilizzabile per le cure.Ora la ASL Taranto rivolge alle persone guarite dal Covid-19 un appello a partecipare alla donazione e permettere così la cura e la guarigione di altri malati.Per aderire, è necessario comunicare la propria disponibilità contattando il Centro Trasfusionale (S.I.M.T.) dell’Ospedale SS. Annunziata al numero telefonico 099 4585875 dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:00.
I volontari saranno poi sottoposti a colloquio ed esami per valutare la loro idoneità alla donazione.La sperimentazione è stata avviata lo scorso maggio, quando l’Agenzia italiana del farmaco Aifa e l’Istituto Superiore di Sanità avevano comunicato l’avvio di uno studio comparativo per valutare l’efficacia del plasma di persone guarite dal Covid-19 per il trattamento di pazienti con malattia da moderata a grave.
Lo studio coinvolge varie unità operative degli ospedali pugliesi, Malattie infettive, Pneumologia e Medicina interna, per l’individuazione dei pazienti già guariti candidabili al trattamento, mentre ai Centri trasfusionali regionali è affidata la selezione di pazienti donatori, la valutazione dell’idoneità e la raccolta e conservazione del plasma.
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