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Pistoia, Nursind denuncia: “Bloccate carte per rifornimento di auto Asl. Infermieri a piedi”

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Pistoia, Nursind denuncia: "Bloccate carte per rifornimento di auto Asl. Infermieri a piedi"
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La segretaria territoriale del sindacato, Rosa Scelta, attacca: “L’Azienda ci ha suggerito di farci fare credito dal benzinaio. Dover chiedere questa elemosina è davvero troppo”.

“La flotta aziendale nell’area Pistoiese e Valdinievole è a secco. Da una settimana le carte di credito dedicate al rifornimento delle auto della Asl sono state bloccate e l’Azienda ci ha suggerito di farci fare credito dal benzinaio”. Così Rosa Scelta, segretaria di Nursind Pistoia.

“Parliamo delle auto aziendali usate dagli operatori per l’assistenza domiciliare, dagli infermieri di famiglia e comunità e da quelli afferenti alla salute mentale – precisa –. A sconcertare maggiormente è l’indicazione che alcuni di loro hanno ricevuto: chiedere credito al gestore a nome dell’Azienda sanitaria e ringraziare con un ‘qualcuno poi ti pagherà’. Un atteggiamento inaccettabile”.

Aggiunge Scelta: “La riorganizzazione dei servizi giustifica veri e propri scempi, a cui abbiamo assistito sul nostro territorio, sempre contrastandoli: dall’utilizzo degli infermieri operanti nella salute mentale come tassisti, segretari, impiegati del Centro unico prenotazioni o segretari di call center agli infermieri e operatori di supporto spostati continuamente da un ambito all’altro, in nome dell’emergenza Covid-19, senza criterio”.

Conclide la segretaria territoriale Nursind: “Abbiamo assistito a untotale stravolgimento del sistema 118, a infermieri ospedalieri che si sono visti ferie bloccate, a permessi studi negati perché vi è carenza di personale, a un orario straordinario usato come orario lavoro abituale a reparti dove il rapporto infermiere/paziente arriva anche a 1/16. Venire a sapere che agli infermieri è stato anche chiesto di elemosinare carburante dal benzinaio per garantire l’assistenza domiciliare è troppo. Come operatori sanitari e garanti di un bene collettivo da tutelare, non possiamo accettare che tutto questo accada”.

Redazione Nurse Times

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