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Pisa: manca l’infermiere di notte, collega del pomeriggio costretto a fermarsi fino alle 5 del mattino

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L’incredibile vicenda di un infermiere in servizio per oltre 16 ore ore consecutive è stata denunciata da Leonardo Fagiolini, segretario generale della Cgil-Funzione Pubblica.

Il dipendente dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, dopo aver svolto il proprio turno di pomeriggio presso l’unità operativa di Anestesia muscolo-scheletrica al centro grandi ustionati, si è visto costretto a prolungare il tuo proprio orario di servizio, iniziato poco dopo mezzogiorno, fino alle 5 di mattina.


«È veramente ridicolo che un’Azienda ospedaliera di queste dimensioni (4000 dipendenti, ndr) e di questo livello non sia in grado di darsi un’organizzazione capace di risolvere le assenze “quasi” improvvise e che l’unica soluzione sia costringere il personale che ha già fatto il turno pomeridiano a trattenersi anche per quasi tutto il turno di notte? 

L’ultimo episodio di una lunga serie di cui siamo venuti a conoscenza è accaduto all’unità operativa di Anestesia muscolo-scheletrica. L’ 8 ottobre un’annunciata assenza per il turno di notte, (comunicata 4 ore prima dell’inizio del turno) ha causato il “sequestro di persona” di un infermiere che è stato costretto a lavorare dopo il proprio turno pomeridiano anche il turno di notte fino alle 5, contravvenendo a tutte le normative sull’orario di lavoro».

Per il sindacato Cgil quanto accaduto sarebbe solo la punta di un iceberg, poiché il personale non sarebbe sufficiente: «ma questo lo diciamo da sempre e lo dimostra anche la quota esagerata di straordinari e ancora di più, le ore in eccedenza sui cartellini dei dipendenti fatte come straordinario e non retribuite come tali. 

Tutto questo comporta anche un depauperamento dei fondi dei dipendenti, e minori risorse per l’incentivazione o produttività. Il risultato? Dipendenti massacrati da orari impossibili e diminuzione delle risorse per l’incentivo; invece di essere premiati ci rimettono».

Per Fagiolini il problema degli straordinari è enorme, «ma molto mascherato dalle ore non pagate. A questo punto preghiamo tutti i dipendenti di chiedere sempre lo straordinario, almeno il problema scoppierà in tutta la sua vera portata e l’Azienda sarà spinta sicuramente a fare delle assunzioni.

Come se tutto questo non fosse stato già sufficiente, nel mese di ottobre i dipendenti si aspettavano in busta paga dei soldi conseguenti alla chiusura fondi 2018, ma nonostante l’accordo sia di due mesi fa, abbiamo scoperto che slitterà al mese di novembre. Non ci siamo, l’Aoup faccia le assunzioni che sono necessarie, vada pure a battere i pugni in sede regionale, perché anche mantenere il numero del personale degli anni precedenti non è sufficiente, pochi erano e pochi rimangono, mentre i servizi aumentano, e le liste d’attesa si allungano».

Simone Gussoni

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