Lo afferma Luigi Salvagno, primario di Oncologia di Conegliano e Vittorio Veneto.
Gli infermieri? Una categoria sempre più specializzata e sempre più importante. Lo sostiene Luigi Salvagno, primario di Oncologia di Conegliano e Vittorio Veneto: “La strada è tracciata. Gli infermieri possono ricoprire certi ruoli che prima non avevano, liberando in alcuni casi il medico”. Questo grazie a una specializzazione sempre più marcata, raggiunta attraverso corsi ad hoc e master. Una distinzione, però, deve essere chiara: “Il medico è il medico, l’infermiere è l’infermiere, e non un medico di serie B”.
Un esempio è rappresentato dalla prescrizione informatizzata nel reparto di Oncologia: “Gli infermieri possono seguire tutto il procedimento di cura tramite un computer – spiega il primario –, che indica tempi di somministrazioni e tipologia di terapia”. Lo stesso Salvagno dirige inoltre il cosiddetto Picc Team, una squadra di 22 infermieri di diverse unità operative che si occupa dell’impianto, con l’aiuto dell’ecografo, dei cateteri vascolari Picc. Il servizio è rivolto soprattutto all’assistenza nei confronti dei pazienti oncologici, delle persone ricoverate che necessitano di flebo continuative e dei pazienti seguiti a domicilio.
Questa metodica si è affermata progressivamente negli ultimi anni e risulta particolarmente efficace per la somministrazione di infusioni a breve, medio e lungo termine, necessarie ad esempio per le chemioterapie, la somministrazione di farmaci per la gestione del dolore nei pazienti oncologici, l’infusione di sacche per la nutrizione parenterale e la terapia antibiotica protratta.
“Il posizionamento dei Picc – spiega Salvagno – consente di non dover cercare ogni volta una nuova vena, salvaguardando così maggiormente il paziente. Questi nuovi cateteri permettono quindi di eseguire prelievi del sangue ripetuti per esami di laboratorio e possono rimanere in sede per lungo tempo (fino a un anno)”.
Fonte: www.oggitreviso.it
Lascia un commento