Marco Carlomagno, segretario generale di CSE e FLP: “Risultato importante, raggiunto in una fase complessa”.
Nella sede di Anaste (Associazione nazionale strutture territoriali e per la terza età) è stato sottoscritto il rinnovo del Ccnl del personale delle residenze assistenziali per anziani per il triennio 2020-2022 da parte della Confederazione CSE e delle Federazioni di categoria CSE FULSCAM e CSE Sanità, la cui componente maggioritaria è rappresentata dalla FLP.
“Questo risultato è stato raggiunto dopo una lunga trattativa – spiega Marco Carlomagno, segretario generale di CSE e FLP, sigla che ha svolto un ruolo di primo piano in questo rinnovo contrattuale –, nonostante il clima sfavorevole legato non solo alla legittima contrapposizione tra le parti, ma soprattutto ai problematici scenari socio-economici che attualmente interessano il mondo delle strutture residenziali territoriali per anziani”.
Nel corso della trattativa, che ha dovuto fare i conti anche con le complessità dovute all’andamento dell’economia post-pandemia e all’emergenza bellica, è emersa la necessità di una revisione del settore e, in particolare, delle risorse messe in campo dal Governo e dalle Regioni, al fine di salvaguardare la continuità dei servizi e delle attività, in linea con quanto previsto dalle normative, insieme alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
“I lavoratori del settore – commenta Carlomagno – sono infatti impiegati all’interno di aziende in crescente e oggettiva difficoltà a causa dell’aumento dei costi di gestione, di contribuzioni da parte della P.A. ferme da anni, del peso, in termini di costi e di difficoltà, della pandemia e, infine, dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Il lungo negoziato e il serrato confronto tra le organizzazioni sindacali e l’associazione Anaste hanno comunque visto come esito il raggiungimento dell’importante obiettivo, che ha portato a un significativo passo avanti rispetto ai contratti precedenti, in particolare in termini di retribuzione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che vedono ora un adeguamento ai tabellari medi di settore”.
Introdotta anche, a parziale ristoro del mancato tempestivo rinnovo, l’erogazione di un’integrazione una tantum, che sarà corrisposta per il periodo di vacanza contrattuale intercorrente dal 1° gennaio 2020 a oggi. “Oltre all’adeguamento delle retribuzioni – aggiunge Carlomagno –, che seppure inferiori rispetto alla nostra richiesta costituiscono comunque un significativo segnale in questa fase avversa, nella quale nonostante tutto siamo riusciti a rinnovare con soddisfazione il Ccnl, abbiamo ottenuto ulteriori miglioramenti importanti su diversi aspetti rispetto ai precedenti contratti, in particolare in merito alla copertura dei periodi di malattia, degli infortuni, dell’aspettativae del periodo di comporto fino a 140 giorni, e anche, tra l’altro, sui tempi di vestizione e sul riconoscimento del lavoro agile. Forti di questo successo, il nostro impegno si proietta sin d’ora verso il futuro rinnovo, per il quale inizieranno i lavori, auspicabilmente, nel mese di marzo 2023”.
Redazione Nurse Times
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