Dieta ipocalorica e perdita di peso hanno importanti e durevoli benefici nel diabete di tipo 2 di lungo termine. Lo afferma un nuovo studio del prof. R. Taylor pubblicato su Diabetes Care
Una recente ricerca di Roy Taylor, professore di fama mondiale che insegna Medicina e Metabolismo presso l’Università di Newcastle, ha dimostrato che la diagnosi di diabete di tipo due non è necessariamente una ‘condanna a vita’. Lo studio, pubblicato su Diabetes Care, indica che in molti casi la malattia è reversibile anche se presente da molti anni e i miglioramenti possono essere decisamente duraturi; l’unica importante ‘condizione’ è quella di attenersi a una stretta dieta in grado di tenere il peso sotto controllo.
I partecipanti, 30 volontari affetti da diabete, hanno intrapreso una dieta da 600-700 calorie al giorno che gli ha fatto perdere circa 14 Kg; nei successivi sei mesi, i pazienti non hanno riguadagnato i chili di troppo e molti di loro hanno presentato consistenti e durevoli benefici: 12 pazienti, con una storia di diabete inferiore ai 10 anni, hanno invertito la loro condizione e la loro patologia non si è ripresentata nei successivi 180 giorni. Anche se dopo il dimagrimento i volontari sono rimasti in sovrappeso, hanno comunque perso chili a sufficienza per rimuovere il grasso dal pancreas e tornare così a una normale produzione di insulina. Così il prof. Taylor:
“Questo sostiene la nostra teoria che esiste una ‘personale’ soglia di grasso. Se una persona accumula più grasso di quello che può tollerare, il diabete viene attivato, ma se poi perde quella quantità di peso può tornare alla normalità”
In precedenza, il prof. Taylor aveva condotto un’altra ricerca che aveva mostrato come il diabete potrebbe essere invertito da una dieta a bassissimo contenuto calorico; ma lasciava aperta la questione sulla eventuale durata nel tempo dei risultati, affrontata invece con successo dal nuovo studio.
Alessio Biondino
Fonte: ANSA
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