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Per favore non chiamateci assassini perché non è così…

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Introduzione di Giuseppe Papagni

Un’infermiera arrestata a Piombino accusata di aver ucciso 13 pazienti attraverso la somministrazione di farmaci senza prescrizione medica lascia tutti inorriditi…Nurse Times esprime profondo cordoglio per le famiglie colpite e una volta chiarite le responsabilità dalle indagini della magistratura, ferma condanna per il/la/i colpevoli.

Questa Redazione in virtù di questa triste vicenda di cronaca riprende la lettera di Oleg Curci rivolta a tutti i cittadini, a difesa dell’immagine della nostra comunità al centro dell’attenzione mediatica:

Ci risiamo…..
Poco tempo fa un Infermiera condannata per una serie di omicidi, oggi un’altra arrestata a Piombino perché ha disseminato l’ospedale di cadaveri a colpi di eparina senza che nessuno se ne accorgesse, a Bologna il coraggio di parecchi colleghi e la determinazione di Medici lungimiranti (Gordini, Coniglio etc…) viene frustrato dall’ordine dei Medici con addirittura una sospensione (lo stesso Ordine dei Medici che ha lungamente tentennato senza prendere posizione sul Dr. Toccafondi uno dei torturatori di Bolzaneto…) svilendo quindi l’attività del sistema d’emergenza territoriale meglio funzionante in Italia, la trasmissione Tagadà dall’alto della presenza di innumerevoli esperti (Cecchi Paone….!!!) stabilisce che al Triage debba per forza esserci un Medico perché occorre “Fare diagnosi” (lo ha ripetuto più volte la conduttrice come fosse verità scolpita nel marmo…).

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza?
Partiamo da un dato assoluto: la presenza degli Infermieri nelle strutture Pubbliche e Private, garantisce la continuità del servizio assistenziale, diagnostico e terapeutico anche e soprattutto in assenza delle altre figure previste.

Perché ciò? Perché noi infermieri siamo si “Professionisti della salute con percorso formativo Universitario” ma siamo anche e soprattutto tutto ciò che gli altri non sono e cioè colonne portanti del Sistema Sanitario Nazionale.

Siamo formati e la nostra esperienza e formazione post base ci ha portato a far si che il nostro lavoro abbia assunto negli ultimi vent’anni peculiarità e forme diverse da quelle comunemente riconosciute per cui ora viene spontaneo chiedere chi sono gli Infermieri italiani oggi?

Sono quelli che quando vai al Pronto Soccorso ti accolgono, ti valutano e capiscono se hai bisogno di un accesso rapido o se il tuo problema può aspettare qualche minuto in più; non fanno nessun tipo di diagnosi ma usano strumenti semplici (Occhi, Mani, Naso e Bocca) per capire l’entità del tuo problema e ti indirizzano nel percorso diagnostico più appropriato;

Sono quelli che arrivano con un Autoambulanza e seguendo protocolli ben definiti ti possono salvare la vita anche se il medico più vicino è a chilometri di distanza;

Sono quelli che durante la notte fanno mille attività mentre tu sei nel tuo letto d’ospedale e se suoni il campanello arrivano subito per colmare le tue necessità e per risolvere problemi, sono quelli che la stessa notte la passano su di una seggiola o più spesso in piedi e spesso sono i primi ad affrontare e risolvere situazioni critiche perché il Medico di Guardia ci mette un pochino ad arrivare dal calduccio della sua camera;

Sono quelli che fanno in modo che il sistema funzioni facendosi carico delle carenze e lacune del sistema stesso e quindi all’occorrenza diventano Portantini, uomini d’aiuto, magazzinieri, cuochi, camerieri etc etc

Sono quelli che ti fanno stare in un letto caldo e pulito, che mantengono alta la tua dignità personale anche quando la malattia la svilisce;

Sono quelli che lavorano di notte, a natale, la domenica, a ferragosto;

Sono quelli con le retribuzioni più basse d’Europa ed un contratto bloccato da anni;

Sono quelli che non hanno rappresentanti di categoria in Parlamento per cui il processo legislativo che ci riguarda è sempre molto lento;

Sono quelli che se ti fanno una Iniezione a casa rischiano il licenziamento in tronco;

Sono quelli che si aggiornano e si formano nel tempo libero, rubandolo alla famiglia;

Sono quelli che la maggior parte sono donne con figli, ma non esiste in Italia un asilo nido aziendale che abbia gli stessi orari dei nastri lavorativi;

Sono quelli che ascoltano e passano il 78% del loro tempo lavorativo a contatto con il paziente salvo poi sentire il paziente stesso dire “Grazie Dottore, se non ci fosse stato lei…(16% del tempo lavorativo medio)”;

Siamo questi e siamo anche tante altre cose, ma per favore non chiamateci assassini perché non è così…

Oleg Curci

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