L’unico modo più sicuro per far tornare i bambini tra i banchi di scuola è il vaccino antinfluenzale. Lo dicono i pediatri di famiglia che suggeriscono anche l’obbligatorietà del tampone per l’ammissione in classe. Il tempo per organizzarsi c’è: tre mesi, specifica Antonio D’Avino, vice presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri. Il rischio, altrimenti, è di ritrovarsi a ottobre impreparati.
Inoltre, “dobbiamo proteggere i bambini insegnando loro ad indossare le mascherine” specifica il presidente della federazione Paolo Biasci, “anche per tutelare tutto il mondo di relazioni sociali che ruota intorno ai più piccoli. Il rischio che siano gli untori di domani e che, una volta riaperte le scuole, si riaccendano nuovi focolai, è molto alto. Su questo tema abbiamo preparato un poster per genitori e figli per riprendere con gradualità ma in sicurezza la vita sociale, ad esempio andando a trovare i nonni”.
Come riporta “Dire”, a dettare le preoccupazioni dei pediatri di famiglia in vista della ripresa dell’attività scolastica è il fatto che durante l’emergenza coronavirus i vaccini sono diminuiti. Le coperture vaccinali sono in calo del 4% rispetto allo stesso periodo del 2019 a causa della pandemia. Ecco perchè lanciano l’allarme: “I centri vaccinali hanno dovuto riconvertire i propri operatori, alcuni chiamati nei punti Covid, altri centri sono rimasti chiusi per un breve periodo perché interessati dai contagi. Per recuperare abbiamo 3 mesi, poi inizieranno le scuole“, avverte D’Avino.
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