Il nuovo scandalo Parentopoli (VEDI), stavolta in Campania, ha preso il via dopo la denuncia di un collega infermiere. Al quale, per ritorsione, sarebbe stata danneggiata l’automobile.
Un nuovo scandalo, l’ennesimo, di un paese dove sembra proprio che uno dei problemi più insormontabili, di quelli che possono lasciarti a sguazzare nel guano per decenni mentre tutti gli altri trovano il modo di ritagliarsi un posticino al sole, sia di origine culturale.
Paese strano, questo… in cui ci si offende a morte se si viene additati come mafiosi. Ma dove si continua, imperterriti, a pensarla e ad agire (indisturbati) come tali: tutti “furbi”, tutti omertosi, tutti pronti a bastonare il prossimo per proteggere i propri immeritati privilegi, tutti a far finta di domandarsi come mai le cose non funzionino, quando si sa benissimo che da minimo 50 anni non vanno avanti i più bravi… in nessun ambito!
Comunque… ancora Parentopoli (VEDI). Ma un infermiere coraggioso, forse stanco di essere ultra precario e/o sfinito dalle continue perdite nel consegnare Curricula a destra e a manca (senza risposta), ha denunciato il fatto che nelle Asl e negli ospedali ci sono più sospette parentele in corsia che mattonelle sui pavimenti.
E non è un’esagerazione, visto che i Verdi hanno approfondito e, carte alla mano, hanno presentato in Procura sia un dossier sia un esposto per denunciare gli inconfutabili legami familiari tra tanti assunti dalle agenzie per il lavoro e gli strutturati, che sono stati riscontrati da un’indagine a campione… tutti parenti (e chissà quanti amici…!), “portati dentro” in qualche modo in attesa di concorsi, avvisi, stabilizzazioni, ecc.
Una vergogna tutta italiana. Una delle tante.
Ma non finisce qui… poiché dopo questo gran vespaio, qualche buontempone avrebbe ben pensato di mettere in atto un grave atto di intimidazione nei confronti di Fabio Gentile, presidente del Movimento infermieri campani e professioni sanitarie, da cui era partita la segnalazione.
“L’auto di uno degli infermieri che ha denunciato la parentopoli nella sanità campana è stata danneggiata, ma non ci fermeranno, le forze dell’ordine, però, ci devono stare vicino. Se qualcuno pensa di fermare la nostra battaglia per la legalità e per avere assunzioni regolari nella sanità campana con minacce e, peggio ancora, atti di violenza come questi si sbaglia, perché non ci faremo intimidire e andremo avanti nel denunciare quel che non ci convince”.
Sono state queste le parole di Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e componente della Commissione sanità, che ha poi continuato: “Noi vogliamo andare avanti, però le forze dell’ordine devono garantire la sicurezza di chi tenta di far rispettare la legge nella sanità campana. I rappresentanti del Micps che mi hanno aiutato a preparare il dossier che sta creando tanto scalpore devono essere sicuri di poter lavorare e vivere con la necessaria tranquillità. Per questo chiediamo che vengano individuati e denunciati i responsabili, ricorrendo magari alle telecamere di sorveglianza che ci sono in zona.”
Cos’altro aggiungere? Beh… in attesa di ulteriori sviluppi, ancora una volta: VIVA L’ITALIA!
Fonte: Il Mattino
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