L’uomo, 43 anni, è ricoverato all’Ismett per una polmonite da Covid. Aumentano i focolai negli ospedali del capoluogo siciliano.
A Palermo un infermiere di 43 anni, vaccinato contro il Covid-19 a gennaio, ha contratto il virus ed è ora ricoverato per una grave polmonite. A causa delle sue gravissime condizioni è stato trasferito dalla Terapia intensiva dell’ospedale Cervello all’Istituto mediterraneo trapianti (Ismett) per essere sottoposto a respirazione extracorporea (Ecmo). L’uomo, diabetico, aveva completato il ciclo vaccinale otto mesi fa. Contagiato anche il padre 70enne, vaccinato anche lui, ma senza sintomi gravi.
Intanto aumentano i focolai negli ospedali cittadini. Sabato scorso è stato chiuso il reparto di Nefrologia e dialisi del Cervello perché due medici, vaccinati tra gennaio e febbraio, sono risultati positivi e gli altri quattro in servizio non potevano garantire i turni 24 ore su 24. Qualche giorno prima si era infettato anche un ginecologo: vaccinato, è in quarantena a casa senza sintomi. La moglie cinquantenne, non vaccinata, si trova invece in gravi condizioni in Terapia intensiva.
Tra agosto e settembre erano risultati positivi altri tre medici in servizio tra Villa Sofia e il Cervello. Nei primi giorni di settembre un focolaio è scoppiato alla centrale operativa del 118 di Palermo, con 12 operatori vaccinati contagiati, tutti senza sintomi. Oggi è partita la somministrazione della terza dose per i fragilissimi (pazienti immunodepressi, trapiantati, oncologici). A dicembre sarà la volta degli over 80 e a gennaio si ripartirà con i sanitari.
Redazione Nurse Times
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