Giornata di formazione promossa dal Collegio Ipasvi in collaborazione con Provincia, Regione Veneto, associazione Pse onlus e Cives. “Dobbiamo fare volontariato in maniera professionale” commenta Andrea Merlo, presidente della Pse onlus. I racconti di chi è intervenuto sul luoghi del terremoto in centro Italia
PADOVA – A lezione di protezione civile con l’obiettivo di fare volontariato in maniera professionale.
Un’esigenza che muove i tanti volontari delle professioni sanitarie, desiderosi di essere in prima linea nelle emergenze o quando accadano eventi catastrofici (basti pensare al terremoto che ha devastato il centro Italia) ma, al tempo stesso, obbligati a confrontarsi con situazioni completamente diverse da quelle nelle quali sono abituati ad operare.
Scenari raccontati da chi ha vissuto in prima persona i soccorsi alle popolazioni terremotate, esperienza che, di fatto, è diventa materia di studio per i partecipanti al corso di formazione dedicato proprio al rapporto tra le professioni sanitarie e il sistema di Protezione civile.
Nella sede della protezione civile della provincia di Padova (la più all’avanguardia della regione Veneto) un centinaio di professionisti sanitari (soprattutto infermieri) hanno ascoltato con attenzione cosa significhi entrare nel sistema di protezione civile.
E’ una necessità quella di avvicinare gli infermieri alla protezione civile, allargando la platea che si muove sotto le insegne del Cives (il coordinamento infermieri volontari emergenze sanitarie): lo ribadisce Carlo Riefoli (presidente del Collegio dei revisori dei Conti dell’associazione) che apre anche la strada ad una più stretta collaborazione tra i Cives provinciali e le Regioni ma, soprattutto, rivolge ai giovani infermieri laureati l’invito ad avvicinarsi al mondo Cives: “Del resto è innato negli infermieri un livello di cultura verso la solidarietà” chiosa Riefoli.
Il punto di partenza resta la formazione: la definisce fondamentale il dottor Nicola Bortoli, medico del 118 di Mestre, che in occasione del terremoto ad Amatrice ha salvato dalle macerie una bambina: “Bisogna capire cosa significa essere professioni sanitari nelle emergenze” racconta.
“Servono competenze acquisite e durante le emergenze, senza dimenticare quella legata al terrorismo, gli interventi devono essere effettuati da professionisti di questo settore”.
La formazione diventa una sorta di parola d’ordine, rilanciata dal comandante interregionale dei Vigili del Fuoco, Fabio Dattilo.
Formazione e coordinamento in una regione, come il Veneto, dove ci sono 451 associazioni di volontariato di protezione civile con 18mila volontari.
“Il problema è proprio quello del coordinamento” sottolinea l’assessore regionale alla protezione civile, Giampaolo Bottacin.
“Noi siamo in grado di dare una risposta puntuale in caso di emergenza” aggiunge l’assessore che ricorda come dal Veneto si siano mossi i primi soccorsi anche in occasione della tragedia dell’Hotel Rigopiano a Farindola in Abruzzo.
“Ma la formazione è fondamentale” ribadisce.
C’è da mettere in pratica, però, quanto si impara in materia di protezione civile senza aspettare che ci si trovi di fronte ad un’emergenza: “Bisogna fare esercitazioni su scenari piccoli – propone Dattilo – per integrare tutte le professionalità che si muovono attorno alla protezione civile”.
Idea subito raccolta dall’assessore Bottacin e dal consigliere delegato della Provincia di Padova, Vincenzo Lombardo. La giornata di formazione ha già dato i suoi risultati.
Di seguito la diretta streaming della prima sessione mattutina.
La seconda sessione
Salvatore Petrarolo
Foto: web
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