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Massimo Randolfi

Ospedali senza Fumo: divieti non rispettati in primis dagli Operatori Sanitari

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La lotta al tabagismo ha compiuto enormi passi, soprattutto nell’anno che si è da pochi mesi concluso, ovvero il 2016.

E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016 che recepisce la Direttiva europea 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati.

La Direttiva 2014/40/UE abroga la Direttiva 2001/37/CE (recepita con Decreto Lgs. n.184 del 24 giugno 2003) ed è finalizzata ad assicurare un elevato livello di protezione della salute attraverso maggiori restrizioni e avvertenze per dissuadere i consumatori (in particolare, i giovani) dall’acquisto e dal consumo di prodotti a base di tabacco e nicotina.

Dopo la Legge 3 del 16 gennaio 2003 (art. 51) “Tutela della salute dei non fumatori”, si tratta del principale intervento normativo in materia di tabacco degli ultimi anni.

Obiettivo principale della Direttiva europea e del decreto è assicurare un elevato livello di protezione della salute dissuadendo i consumatori (in particolare i giovani) dall’acquisto e dal consumo di prodotti contenenti tabacco e nicotina.

Circolare 4 febbraio 2016
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha emanato il 4 febbraio 2016 una Circolare indirizzata ai Prefetti che fornisce indicazioni interpretative e attuative dei divieti conseguenti all’entrata in vigore del D.lgs. n. 6/2016 con particolare riferimento alle norme concernenti i divieti a tutela della salute dei minori.

I Professionisti della Salute, Medici ed Infermieri su tutti, dovrebbero garantire la salute dei propri pazienti e della collettività, tutelandoli dal pericolo derivante dall’esposizione passiva al fumo delle sigarette, soprattutto qualora questi siano ricoverati in ospedale, ma all’ospedale Maggiore di Bologna ciò non accade.

Nel servizio andato in onda il 14 aprile sono infatti stati filmati Medici ed Infermieri intenti a fumare sigarette nei corridoi dell’ospedale e nelle scale. Veri e propri posacenere artigianali sono stati realizzati utilizzando bicchieri di plastica o bottigliette d’acqua, a disposizione di tutti i professionisti desiderosi di fumare una sigaretta durante una meritata pausa.

I sanitari, interpellati dal Mago Casanova, inviato della trasmissione satirica di Antonio Ricci, si sono giustificato dicendo frasi del tipo “Ma guardi che abbiamo finito il turno” oppure “Si, fumiamo ma stiamo andando a casa”.

Un Infermiere getta addirittura la sigaretta accesa dalla finestra non appena si accorge che un visitatore gli si stia avvicinando per domandare alcune informazioni.

Il Ministero della Salute ha fortemente sostenuto le nuove disposizioni attuando numerose campagne per ottenere una maggior protezione possibile per i minori, anche favorendo la denormalizzazione del fumo per ridurre l’accettabilità sociale di tale comportamento.

  1. divieto di vendita ai minori dei prodotti del tabacco di nuova generazione
    divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza
  2. divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia
  3. inasprimento delle sanzioni per la vendita e somministrazione di prodotti del tabacco, sigarette elettroniche e prodotti di nuova generazione ai minori
  4. verifica dei distributori automatici, possibilmente al momento dell’installazione e comunque periodicamente, al fine di controllare il corretto funzionamento dei sistemi automatici di rilevamento dell’età dell’acquirente.

La normativa antifumo include anche gli spazi esterni agli ospedali, rendendo vietato il fumo anche nei viali, piazzali o giardini posizionati in prossimità degli ospedali. Appare evidente come sia assolutamente intollerabile che il personale ospedaliero arrivi addirittura a fumare all’interno della struttura sanitaria.

Chi avrebbe dovuto far rispettare il divieto di fumo nell’ospedale bolognese fino ad oggi è venuto meno al proprio mandato, anche se, dopo essere stato interpellato dall’inviato di “Striscia”, ha promesso provvedimenti tempestivi.

L’attuale normativa risulta essere davvero molto restrittiva nei confronti dei fumatori, sia che essi siano Medici, Infermieri, pazienti o visitatori.

In alcune nazioni estere esistono degli spazi chiusi dedicati ai fumatori, denominate “Smoking Areas” (già presenti negli aeroporti italiani).

Vista l’evidente carenza di controlli e sanzioni all’interno di molti ospedali e strutture sanitarie italiane, potrebbe questa essere una soluzione applicabile, qualora venisse modificata la normativa attuale?

Simone Gussoni

Fonti: Ministero della Salute

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