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Ospedale del Mare: pazienti ricoverati su barelle in corridoio anche in Terapia Intensiva

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Ospedale del Mare: pazienti ricoverati in corridoio anche in Terapia Intensiva
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Ancora criticità sembrerebbero emergere dal nuovissimo e attrezzatissimo “Ospedale del Mare”.

Presso l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, situata al sesto piano della torre HD1 sarebbe ormai abitudine ospitare più pazienti del previsto, creando veri e propri posti di rianimazione in corridoio.

Sono stati gli stessi pazienti a segnalare la presenza di barelle con monitor posizionati sopra ai conenitori per i rifiuti speciali. In alcuni casi, nelle stanze adibite ad accogliere un solo paziente critico, ne verrebbero sistemati almeno due.

Nonostante l’Utic stia funzionando a pieno regime, non sembrerebbe cessare la presenza di pazienti aggiuntivi posizionati in ogni angolo, tra prolunghe elettriche e tubi di raccordo per l’ossigeno.

I bidoni della spazzatura verrebbero usati come comodini ma, nonostante ciò, alcuni utenti assicurano «come l’ospedale fornisca la massima assistenza» anche se, da una struttura nuova e high tech come l’Ospedale in via Enrico Russo, i pazienti «preferirebbero evitare di sostare per giorni in barella».

Nell’ultima settimana si è registrata la presenza di 7 barelle sabato scorso, su un totale di 9 posti letto omologati, 4 barelle lunedì, tre il martedì ed una ieri sera ma ogni settimana l’affollamento delle barelle ricomincia.

«Il punto è la difficoltà nello smistare i ricoveri dopo la permanenza nell’Ospedale del Mare una rete che funziona nel portarci gli ammalati ma non funziona invece nella loro ricollocazionem dunque manca la disponibilità di posti letto successivamente al ricovero in Utic», seppure in barella come riferisce Bernardo Tuccillo, direttore dell’Uoc di Cardiologia e Utic. «Abbiamo fatto 366 angioplastiche d’urgenza a fronte delle 400 del Cardarelli, dati a partire dall’inizio dell’anno e lavoriamo a pieno regime per cui non possiamo certo rifiutare di ricoverare o assistere i pazienti solo perchè in barella» conclude il primario.

Simone Gussoni

Fonte: Il Mattino

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