Nel mondo lavorativo, gli ordini di servizio costituiscono uno strumento attraverso il quale i superiori gerarchici impartiscono direttive specifiche ai dipendenti. Queste disposizioni non solo delineano le responsabilità individuali, ma portano con sé una serie di implicazioni legali e normative che è cruciale comprendere per garantire un ambiente di lavoro conforme alle norme e rispettoso dei diritti dei dipendenti.
Responsabilità penale e motivazione del rifiuto
L’art. 51 del Codice Penale sottolinea chiaramente la responsabilità condivisa tra il destinatario dell’Ordine di Servizio e chi lo emana, specialmente se l’ordine implica la possibile commissione di un reato. La giustificazione scritta del rifiuto è un elemento fondamentale e deve essere articolata in termini di fatto e diritto.
Disattendere un ordine di servizio: quando e come
La possibilità di disattendere un ordine sussiste, soprattutto quando comporta il rischio di coinvolgimento in attività illegali. Tuttavia, tale decisione dovrebbe essere presa con cautela e solo dopo aver valutato attentamente le implicazioni legali. La dimostrazione di impedimenti comprovabili è essenziale, e la motivazione scritta è un requisito in ogni caso.
Quali impedimenti comprovabili?
Quelli collegati allo stato di necessità (art. 54 del C.P); quelli collegati alla forza maggiore (art. 45 del C.P) esempio: rifiuto di rientrare in servizio in quanto in tale giorno affidato a se il figlio minore, senza alcuna possibilità di poterlo affidare a terzi e dovendo evitare il reato di abbandono di minore, ovviamente ciò deve essere dimostrato.
Elementi chiave degli ordini di servizio:
- Forma scritta: La forma scritta è imperativa per tutelare sia il dipendente che l’azienda. Costituisce una prova documentale in caso di controversie.
- Tempestività: La consegna tempestiva degli ordini, preferibilmente sul luogo di lavoro, è essenziale per garantire la corretta esecuzione delle disposizioni.
- Motivazione: Ogni ordine deve contenere una chiara motivazione, che non solo legittima l’atto, ma facilita la comprensione delle azioni richieste.
- Eccezionalità: Gli ordini di servizio devono rispettare la normativa vigente, evitando di diventare strumenti ordinari e programmabili.
- Firma del dirigente responsabile: La firma del dirigente responsabile conferisce legittimità all’ordine, identificando chiaramente l’autore dell’atto amministrativo.
Deve essere scritto
In giurisprudenza le comunicazioni che possiedono valore sono scritte. L’ordine di servizio, che è un’ingiunzione al dipendente di violare le norme contrattuali, deve essere scritto anche per tutela sia del dipendente stesso che dell’azienda. Tale tutela non è presente se viene emesso verbalmente.
Non esiste un limite numerico di ordini di servizio effettuabili
Prolungamento dell’orario di lavoro e assenze improvvise
In situazioni di prolungamento dell’orario di lavoro, i dipendenti sono tenuti a rimanere fino all’arrivo della sostituzione. Le assenze improvvise dovrebbero essere regolate da appositi regolamenti aziendali, garantendo una gestione equa e trasparente.
L’istituto contrattuale delle Ferie
In caso di sospensione o interruzione delle ferie è necessario l’ordine di servizio, ma il datore di lavoro ha degli obblighi contrattuali da rispettare (art. 12 – 13 – 14). Deve essere firmato dal dirigente responsabile: in modo che si assuma la responsabilità dell’atto amministrativo.
Vediamo nel dettaglio i tre articoli del CCNL 2019 – 2021
Art. 12. Compatibilmente con le oggettive esigenze del servizio, il dipendente può frazionare le ferie in più periodi. La fruizione delle ferie dovrà avvenire nel rispetto dei turni di ferie prestabiliti, assicurando comunque al dipendente che ne abbia fatto richiesta il godimento di almeno quindici giorni continuativi di ferie nel periodo 1 giugno-30 settembre o, alternativamente, in caso di dipendenti con figli in età compresa nel periodo dell’obbligo scolastico che ne abbiano fatto richiesta, nel periodo 15 giugno-15 settembre al fine di promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Art. 13. Qualora le ferie già in godimento siano interrotte o sospese per motivate ragioni di servizio, il dipendente ha diritto al rimborso delle spese documentate per il viaggio di rientro in sede e per quello di eventuale ritorno al luogo di svolgimento delle ferie. Il dipendente ha inoltre diritto al rimborso delle spese anticipate e documentate per il periodo di ferie non goduto.
Art. 14. In caso di indifferibili esigenze di servizio o personali che non abbiano reso possibile il godimento delle ferie nel corso dell’anno, le ferie dovranno essere fruite entro il primo semestre dell’anno successivo.
Una sentenza della Corte Costituzionale sancisce il diritto del dipendente a potersi organizzare e programmare la propria vita privata.
E’ legittimo l’ordine di rientrare in servizio impartito telefonicamente al dipendente che si trova a casa?”
In casi del tutto eccezionali, e per questo giustificati da situazioni particolarmente gravi calamità (si pensi ad esempio ad una alluvione, terremoto), le aziende sanitarie possono richiedere ai propri dipendenti, non ricompresi nei turni di pronta disponibilità e con modalità estemporanee di rientrare in servizio.
Chiaro è che l’ordine impartito telefonicamente non garantisce chi lo riceve che a impartirlo sia effettivamente il preposto che può farlo. Inoltre è ovvio che, l’ordine impartito telefonicamente non garantisce, a chi lo emana, che a riceverlo sia effettivamente il dipendente.
Non sussiste obbligo di possedere un apparecchio telefonico per esigenze aziendali, oltre sé posseduto fornire il proprio numero telefonico all’azienda.
Impatto sul curriculum
Contrariamente a presunte penalizzazioni, l’ordine di servizio può essere richiesto dal dipendente come strumento di tutela dei propri diritti professionali. La comprensione e l’applicazione corretta di tali disposizioni possono contribuire a un curriculum professionale intatto e rispettabile.
Sentenza a sfavore del lavoratore
Nella sentenza n. 237/2019 del Tribunale di Siracusa i giudici ritengono che sia valida la disposizione di servizio impartita verbalmente quando la prestazione rientra fra i compiti assegnati al dipendente, per cui è illegittimo il rifiuto di adempiere.
Sentenza a favore del lavoratore
Nella sentenza della Cassazione Penale, Sez. 5, datata 5 aprile 2022, n. 12827, un datore di lavoro è stato condannato per atti persecutori e mobbing nei confronti dei dipendenti della sua società di servizi. Il datore di lavoro, presidente di una società di servizi, è stato accusato di minacce, licenziamenti ritorsivi, denigrazioni, e contestazioni disciplinari ingiustificate nei confronti dei dipendenti, creando un clima di ansia e paura. La Corte di appello ha assolto il datore di lavoro da alcune accuse, ma ha confermato la sua responsabilità per atti persecutori e lesione personale.
Conclusioni e azioni consigliate
La documentazione accurata è essenziale in caso di eventuali vertenze legali. La piena comprensione delle regole e delle responsabilità associate agli ordini di servizio è cruciale per garantire un ambiente lavorativo che rispetti le normative vigenti e mantenga standard professionali elevati. L’adeguata applicazione di queste disposizioni è fondamentale per la tutela dei diritti dei dipendenti e per la creazione di un contesto lavorativo equo e rispettoso.
Redazione Nurse Times
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