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Opportunità di lavoro in Francia. Antonio Sampino “Non fatevi sfruttare, meglio costruire una seria vita professionale altrove”

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La redazione di NurseTimes ringrazia Antonio Sampino, infermiere in Francia, per averci concesso questa intervista. Questa tua testimonianza sarà sicuramente utile ai tantissimi infermieri che oggi non ritrovando più nessuna opportunità occupazionale spendibile nel nostro paese sono costretti ad emigrare…oggi in Europa c’è molta richiesta di infermieri soprattutto italiani.

Bene Antonio puoi presentarti ai nostri lettori e raccontarci come è maturata questa opportunità lavorativa?

Buongiorno a tutti i colleghi, concedo questa intervista con grandissimo piacere.

L’idea di lavorare all’estero è nata prima di cominciare il mio corso di studi Universitari in infermieristica, per la situazione lavorativa vergognosa che si vive in Italia. Amo il lavoro di Infermiere e penso che gli sforzi legati agli studi richiesti debbano essere premiati e non umiliati da contratti precari e sottopagati da alcune coop poco serie che profittano della situazione al momento vissuta nel nostro lavoro.

Tutto è partito per caso, da un’offerta di lavoro fatta a mia moglie (medico) e abbiamo insieme deciso di espatriare (figli compresi).

In Francia come nel resto d’Europa le possibilità di lavoro per infermieri sono numerose, e rispetto all’Italia il precariato nella nostra professione é rarissimo.

La figura dell’infermiere é in una fase di rivalutazione e crescita reale ma, al contrario di quello che succede in Italia, in Francia il lavoratore è una risorsa su cui investire ed il datore di lavoro paga le formazioni e le spese per sostenerle, come albergo e vitto.

I vari step per poter lavorare in Francia?

Per lavorare occorre la conoscenza della lingua, un certificato (Good standing) rilasciato dall’ipasvi in lingua francese, la copia dei titoli da presentare al “Ordre National des Infirmiers“, per l’iscrizione che valuta tutti i documenti e ne conferma la validità, il costo dell’iscrizione all’ordine e di 35 €.

Il mio percorso lavorativo inizia con l’assunzione in un servizio di  (S.I.S.T. Service Interentreprise de Santé au Travail) che mi ha pagato un anno di formazione universitaria per specializzarmi in infermiere di medicina del lavoro (I.D.E.S.T. Infirmier Diplomé d’Etat en Santé au Travail). Formazione che ho seguito con interesse, anche perchè il mondo universitario francese è molto diverso da quello a cui siamo abituati in Italia. Con questo non voglio criticare la nostra formazione italiana ma l’approccio, la vicinanza e il rapporto con gli studenti tenuto dai professori.

Oltre alle agenzie di reclutamento che ricercano su richieste di aziende, ci sono le società di lavoro temporaneo “Iterimaire” che ti offrono la possibilità di lavorare anche in strutture ospedaliere. sono strutturate per regione e ti puoi iscrivere anche attraverso internet.

 

Il costo della vita e stipendi: conviene esercitare in Francia? Puoi farci un elenco del costo dei beni di primo consumo, fitto casa, mezzi pubblici e bolletta energetica?

Costo della vita e di norma un po più basso che in Italia anche se come in Italia varia da città a città, i mezzi pubblici funzionano ma anche qui varia da città in città, ad esempio Parigi è la città più cara di Francia, paragonabile a Roma o Milano, lo stipendio è contrattabile ma prevede una griglia minima di circa 27.000 euro lorde annuali, più vari benefit. I prezzi di bollette di luce sono molto più bassi che in italia e al momento gasolio a 1,07 € e benzina 1,27 €, nei supermencati i generi alimentari hanno circa gli stessi prezzi di quelli italiani o forse più bassi, ma ricordatevi che qui i comprare italiano e come comprare francese in Italia.

Ci sono altre opportunità per infermieri italiani?

L’annuncio che ho pubblicato, fa riferimento ad un posto di infermiere come il mio, infermiere specialista nella prevenzione delle malattie professionali che lavora in equipe, il contratto è un CDI coè un contratto a tempo indeterminato, i contratti di lavoro sono di 35 ore ma si lavora normalmente 39 ore con recuperi, 5 settimane di ferie e 23 giorni di recuperi RTT.

Una cosa che ho notato, che in Francia la quota rosa nel nostro lavoro è altissima. Le opportunità sono tante, anche perchè ci sono richieste di infermieri per dirigere l’equipe de soignant cioè i nostri oss. Se si possiede anche esperienza lavorativa ospedaliera si può valutare la libera professione o apertura di un ambulatorio (cabinet).

Il tuo consiglio ai tanti infermieri italiani disoccupati.

Il mio consiglio a tutti i colleghi disoccupati e quello di non farvi sfruttare, meglio impegnarsi a costruire una seria vita professionale altrove, per tornare indietro c’è sempre tempo.

Le difficoltà che trovi sono tantissime, la lingua, la cultura, le amicizie. Io sono partito con tutta la famiglia, con  figli, e per un giovane credo sia molto più facile.

L’ho fatto principalmente per loro, per dargli la possibilità di un futuro che in Italia al momento non vedo, sono contento oggi della scelta, perchè i miei figli si sono ben integrati e la scuola e la lingua non non sono state un ostacolo. In Francia poi c’é un attenzione per la famiglia che in Italia ci sogniamo. Ho molti colleghi di università che sono partiti per la Germania, io ho visto la Francia più vicina alla nostra cultura Italiana. I primi 6 mesi sono i piu duri poi la strada comincia ad essere in discesa.

Un saluto affettuoso a tutti i colleghi e a te Giuseppe Pagani a cui ho il piacere di rilasciare questa intervista e resto comunque a disposizione per ulteriori domande che mi vorrai porre.

Buon Natale e Buone feste a te e tutti i colleghi!

Ti ringrazio a nome dei nostri tanti lettori, ti auguriamo di proseguire con successo il tuo percorso professionale in un paese più attento alla nostra professione, NurseTimes sicuramente ritornerà a farti delle domande, invitiamo i nostri lettori che volessero avere più informazioni ad inviarci i quesiti alla seguente mail: [email protected]

Buon Natale a te Antonio e a tutta la tua famiglia!

Giuseppe Papagni

 

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