Mario Curzi, presidente di Opi Viterbo, ha comunicato il commissariamento dell’Ordine. Una decisione adottata il 18 gennaio scorso dalla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, sulla scorta del ricorso presentato dal dottor Michele Aloi in merito a presunte mancanze e inesattezze nelle procedure di rinnovo degli organi elettivi.
“Nel corpo della nota (avviso di convocazione delle operazioni di voto) – si legge nella decisione n. 6 – manca qualsiasi riferimento all’elezione dei componenti della nuova Commissione d’Albo, ai giorni delle votazioni, nonché, per ciascun giorno, all’ora di inizio e di cessazione delle relative operazioni e, infine, ai membri della Commissione d’Albo uscenti”.
Con le ragioni del provvedimento espresse in tale decisione non è d’accordo lo stesso presidente di Opi Viterbo, che nella nota inviata a tutti gli iscritti ha precisato il suo pensiero: “Essendo la prima volta della Commissione d’Albo infermieristica o Cai, come da regolamento Fnopi, qualcuno ci dovrebbe spiegare come imputare come ‘errore’ la mancata citazione di un organo che non esisteva in precedenza”.
Oltre alla mancata convocazione della nuova Commissione d’Albo, un motivi addotto per l’accoglimento del ricorso è un presunto clima sfavorevole nelle operazioni di voto. “Se è vero che la dedotta censura e nello specifico, l’elemento omesso nell’avviso di convocazione (Il Cai non citato), non sarebbe idonea di per sé a invalidare l’intera procedura elettorale, la stessa va esaminata nel contesto nel quale si sono svolte le operazioni di voto, permeato da un clima di incertezza e anomalie che hanno di fatto limitato e compromesso l’esercizio del diritto al voto”, si legge sempre nella decisione.
Su tale punto il presidente di Opi Viterbo è ancora più critico: “Questo ‘clima’ di cui parla la Commissione non è stato voluto certamente da nessun componente del consiglio direttivo, coloro i quali stavano tranquillamente attendendo i risultati ai propri domicili, né tantomeno dal sottoscritto, al quale era interdetta l’entrata nei locali in cui si svolgeva la tornata elettorale. Lascio immaginare, invece, chi più volte ha cercato di mettere in cattiva luce l’operato della commissione elettorale, che stava svolgendo la propria attività nel rispetto della normativa vigente”.
Le difficoltà nelle procedure di voto sono ricordate ancora nella decisione: “Nello specifico, si verificava che molti voti espressi per i candidati venivano annullati a causa della complessità del sistema di voto, di natura semi-automatica, in cui era prevista la compilazione e la stampa di una scheda cartacea da parte dell’elettore, che dopo averla controllata provvedeva a deporla in un urna fisica e non elettronica”.
A tal proposito il presidente di Opi Viterbo tiene a precisare: “Circa la metà dei componenti della commissione che ha redatto la decisione di cui stiamo trattando fa parte del Comitato nazionale e della Fnopi, che ha redatto il regolamento. In questi tre anni l’Ordine ha più volte prodotto memorie, prove cartacee a fronte delle richieste che la commissione ha preteso, tant’è che tutta la documentazione originale riguardante le elezioni è ancora conservata presso la sede legale, e a tutt’oggi nessuno della commissione si è degnato di visionare”.
Redazione Nurse Times
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