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Opi Cosenza: “Infermieri in campo contro la violenza sul personale sanitario”

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Cosenza, confronto Opi-Asp su carenza infermieri
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Opi Cosenza scende in campo per difendere tutti i sanitari vittime di violenza. “Non è più possibile accettare tutto ciò – afferma il presidente Fausto Sposato (foto) -. Siamo passati da più di 300 nel 2021 al doppio, più di 600, negli ultimi anni, con 1.300 aggressioni verbali nel 2022, contro quasi la metà nel 2021. Quali sono le modalità di violenza? Certamente la minaccia verbale. La maggior parte degli aggressori sono pazienti”.

Prosegue il presidente di Opi Cosenza: “Si tratta di un fenomeno che va arginato, per il quale si sono stanziati anche fondi che devono essere investiti. La sicurezza va garantita a tutti gli operatori sanitari, perché in quel momento stanno sostenendo persone che hanno dei bisogni impellenti. Non è più ammissibile”.

“Come Ordine professionale – aggiunge il presidente di Opi Cosenza -, ci schieriamo dalla parte degli operatori sanitari. Sosteniamo e abbracciamo virtualmente il nostro collega e il medico aggrediti al pronto soccorso di Cetraro, sebbene siamo purtroppo convinti che non si sia trattato di caso isolato, né sarà l’ultimo”.

Cosa fare allora? “Bisogna implementare alcuni riferimenti normativi e porre sanzioni esemplari per tutte le persone che aggrediscono gli operatori sanitari, in qualunque setting assistenziale esse siano. È una percentuale che continua ad aumentare: non si può consentire, altrimenti il sistema sanitario non può più restare in piedi. Noi infermieri ci sentiamo maggiormente colpiti, prima ancora dei medici, del personale di supporto e di tutte le altre figure sanitarie. Bisogna insegnare, partendo dalle scuole”.

Quindi la proposta: “Si inserisca l’educazione sanitaria, come formazione, in tutti gli istituti di primo e di secondo grado. Riteniamo possa essere un primo passo verso la civilizzazione e per porre argini importanti a questi fenomeni. È nei momenti formativi che si formano la persona e il senso civico intorno ad essa. Ecco perché bisogna intervenire anche a livello scolastico, con progetti nuovi, promuovendo le figure, promuovendo il sistema sanitario e facendo capire a tutta la cittadinanza che gli operatori sanitari sono a disposizione dei cittadini e non possono essere considerati combattuti”.

Conclude il presidente di Opi Cosenza: “Auguriamo il meglio a tutti gli operatori. Il nostro Ordine resta a disposizione di qualunque tipologia di denuncia e di difesa della professione. Difendiamo i nostri colleghi e difendiamo tutti gli operatori che lavorano per il servizio sanitario pubblico”.

Redazione Nurse Times

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