Istituito un premio per ricercatori e promossa la costruzione di una struttura sanitaria nel Paese africano. Entrambe le iniziative sono dedicate alla memoria di Mario Pitetti.
Un premio di ricerca infermieristico e il sostegno a un progetto per la costruzione di un dispensario con sei posti letto e annessa sala chirurgica nel villaggio di Bamesso (Camerun). Li ha dedicati da quest’anno il direttivo di Opi Chieti a Mario Pitetti, scomparso un anno fa, storico coordinatore infermieristico e consigliere dell’ente, che rappresenta 3.400 infermieri.
Due i premi consegnati ad altrettanti ricercatori dal presidente dell’Opi Chieti, Giancarlo Cicolini, e dagli altri componenti del direttivo in occasione di un convegno sulle cure domiciliari svoltosi a Ortona. I riconoscimenti sono andati: ad Alberto Dal Molin, dell’Università del Piemonte Orientale, per il progetto “Primary Nursing pre e post”, destinato alla valutazione degli esiti assistenziali di questo innovativo modello organizzativo, nato nel contesto anglosassone e in rapida diffusione in Italia; a Marida Andreucci, tutor del corso di laurea in Infermieristica presso il polo di Ascoli Piceno dell’Università Politecnica delle Marche, per uno studio sulla gestione del dolore severo moderato in emergenza preospedaliera.
Opi Chieti si è impegnato a promuovere e sostenere, anche con un contributo economico per l’avvio dell’iniziativa, il progetto “Mario Caposala – Solidarietà per il villaggio di Bamesso”, in ricordo di Pitetti, promosso da Rosaria Di Bernardo con il Centro solidarietà incontro ascolto e prima accoglienza – onlus di Chieti, che si propone di creare un dispensario per intervenire sulla drammatica situazione sanitaria del villaggio situato nel Camerun occidentale, dove la mortalità infantile è molto elevata e assai spesso sono causa di morte malattie come la malaria, che sarebbero curabili facilmente se solo vi fossero farmaci e strutture sanitarie adeguate.
Nella nuova struttura, dove sarà apposta una targa dedicata a Mario Pitetti e a Opi Chieti, sono previste una maternità, sei posti letto per urgenze, un ambulatorio, una farmacia e una piccola sala chirurgica per migliorare la qualità del servizio sanitario locale. Il progetto sarà monitorato sul posto da don Andrea (Andy Keng), sacerdote camerunense che ha studiato in Italia, e dagli uffici della Curia locale, che si occuperanno della rendicontazione delle spese alla onlus la quale ha assunto il ruolo di coordinamento.
Redazione Nurse Times
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