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“Operazione 007 della Formazione”, report di una ricerca di tipo qualitativa fenomenologica

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La ricerca infermieristica: esperienze a confronto
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Il presente scritto è la narrazione di una personale esperienza formativa, ed il frutto dell’elaborazione dei lavori prodotti dai trentasette partecipanti

La presentazione dell’esperienza e l’elaborazione dei lavori, sarà presentata come un report di una vera e propria ricerca di tipo qualitativa fenomenologica.

Dove lo scrivente, Cosimo Della Pietà, Infermiere ADI del Distretto Socio Sanitario N. 6, svolgerà il doppio ruolo di osservatore e partecipante, cercando di presentare il maggior numero possibile di informazioni, valorizzando al massimo il proprio punto di vista, la propria soggettività, legata a questa esperienza. Scusandomi con il lettore, se qualche accenno narrativo, può far pensare ad un qualche riferimento di tipo statistico quantitativo.

Introduzione

Ma che cosa è la ricerca qualitativa? Essa  porta alla raccolta delle informazioni osservabili non in forma numerica, ma attraverso una serie di commenti, etichette o di classificazioni.

I dati solitamente sono acquisiti tramite l’utilizzo di un diario, di un questionario aperto, di interviste, di osservazioni non strutturate o partecipanti. Si tratta solo di alcuni degli strumenti più utilizzati in ambito qualitativo, naturalmente quelli elencati sono i più noti e usati.

dati qualitativi sono principalmente dei dati descrittivi e, di conseguenza, la loro elaborazione sarà ricca e  complessa.

La ricerca qualitativa è utile negli studi su casi singoli e per descrivere, come in questa situazione un determinato evento o comportamento. In sostanza si tratta di esprimere delle qualità di un determinato oggetto d’indagine sotto forma di informazioni testuali attraverso, per lo più, strumenti di indagine non strutturati.

Parlare di ricerca qualitativa fenomenologica significa ridefinire un campo di indagine e interrogarsi sulla funzione svolta dalla fenomenologia.

Ma cos’è la fenomenologia?

La fenomenologia è “lo studio di ciò che appare” letteralmente, è la capacità di mettere tra parentesi ogni oggetto e ridurlo ad un fenomeno.

Ecco perché essa rappresenta una continua ricerca, una continua elaborazione del pensiero, un’indagine interminabile.

Il suo iniziatore Edmund Husserl, afferma che la cultura legata a forme di indagine positivistiche e naturalistiche si sia imbattuta in errori teoretici che hanno portato verso un atteggiamento di oggettivizzazione del mondo, della natura, dello stesso uomo.
Le sensazioni, i colori, i suoni, le percezioni tattili hanno definito in modo superficiale l’uomo, la natura, il mondo. La ricerca fenomenologica è ricerca  d’essenza (dell’eidos).

Nel 1929 nelle Meditazioni cartesiane Husserl afferma che la fenomenologia ha l’obbiettivo di  costituirsi come scienza di essenze, la fenomenologia invita ad avvicinarsi all’autenticità dei fenomeni. Occorre prendere i fenomeni cosi come sono cosi come essi si danno, cosi come si manifestano, comprendere il senso degli aventi nell’ambito esclusivo dell’esperienza vissuta (dell’erlebnis),  il loro luogo originario.

Inquadramento

Ai candidati che hanno presentato la domanda di partecipazione al corso, nei giorni precedenti ed il giorno prima dell’evento è giunta una comunicazione,  per l’invito al corso di formazione. Di seguito presentata:

La presente per confermare che domani 21 Dicembre, dalle ore 8.00 alle ore 17.30 si svolgerà  corso di formazione ECM riservato agli “Agenti della Formazione” :

Il corso, dal titolo emblematico “I CARE FORMAZIONE – CORSO DI APPRENDIMENTO PER GLI AGENTI DELLA FORMAZIONE” ha lo scopo di creare un tempo di lavoro e di ricerca per ricevere un aggiornamento sul nuovo Regolamento della Formazione e per delineare le funzioni dell’Agente della Formazione.

Pertanto il corso sarà articolato in 3 parti:

PRIMA PARTE

Il Regolamento della Formazione: organizzazione, procedure e strumenti operativi.

Presentazioni frontali: A cura degli operatori dell’ UOD Formazione

SECONDA PARTE

L’Agente della formazione: potenzialità generativa, competenze specifiche, funzioni, responsabilità.

Attività di Coperative Learning con la partecipazione proattiva di ciascuno dei presenti.

TERZA PARTE

I Care Formazione

Focus Group in plenaria con la produzione del documento conclusivo da proporre alla Direzione Aziendale per la successiva adozione (anche valido ai fini ECM).

Conclusioni

Il racconto che vi ho proposto ha carattere narrativo, esperienziale e personale. Come  dichiarato, questo report ha voluto intenzionalmente presentare il punto di vista di un partecipante ad una esperienza formativa, quella del sottoscritto. Tutto questo, senza la pretesa di riportare  in modo oggettivo e dettagliato,  tutto quello che si è detto e fatto durante l’esperienza formativa. Tanto meno, non si è voluto creare una elaborazione allo scopo di compiacere gli erogatori e i fruitori del corso.

Lo scopo dichiarato è stato quello di raccontare un’esperienza cosi come è. Come i fatti, il fenomeno si è svolto ed è stato percepito e narrato da un partecipante.

La guida metodologica scelta è stata quella della costruzione di un report di una ricerca qualitativa di tipo fenomenologica.

Dalla narrazione dell’esperienza, sono emersi molti elementi utili, come stimolo per ulteriori riflessioni di tipo metodologico, di indagine e, soprattutto  di azioni, che potranno essere intraprese per supportare gli AF nel loro esercizio del ruolo, all’interno dell’organizzazione. A titolo di esempio, dato che motivare i propri colleghi è percepito come un elemento fondamentale dall’AF,  si potrebbero costruire dei percorsi formativi, dove apprendere come  motivare i propri colleghi.

La conduzione magistrale del percorso formativo, ha portato i partecipanti, tramite l’utilizzo di strumenti andragogici attivi, alla iniziale maturazione della consapevolezza del ruolo e delle funzioni dell’AF. Ho percepito, e credo anche gli altri discenti, il passaggio da che cosa fa l’AF, a chi è l’AF. Quindi un passaggio di consapevolezza dal sapere al saper essere.

Altro elemento che a mio giudizio è stato di grande supporto per i discenti è stato il fatto che intenzionalmente o meno, noi discenti ci siamo sentiti scritturati, coinvolti  e parte attiva di un progetto elaborato dall’UO formazione, per renderci quasi facenti parte dello staff dell’UO formazione. Un elemento indispensabile per la realizzazione di progetti formativi. Questo tramite un vero e proprio processo di inculturazione, affiliazione, che ci è stato proposto dall’UO formazione.

Anche in questo caso voglio riportare una frase molto incisiva, riportata  dal nostro formatore, e detta ai membri dello staff dell’UO Formazione: “cosa dite li abbiamo ingaggiati?”. Come a rimarcare con forza il nostro “coinvolgimento personale in un patto”, di mutuo aiuto, di collaborazione, tra noi AF, rappresentanti del nucleo operativo e l’UO formazione aziendale.

Spero che il lavoro svolto sia l’incipit per noi AF, e che il necessario supporto operativo, emozionale e motivazionale ci venga costantemente garantito dall’UO formazione. Le aspettative del gruppo sono elevate, basterà una piccola cura costante, al fine di costituire una rete di Agenti della Formazione, realmente efficace all’interno della nostra organizzazione.

Per concludere, credo che l’obiettivo prefissato dal titolo stesso del corso: “I CARE FORMAZIONE – CORSO DI APPRENDIMENTO PER GLI AGENTI DELLA FORMAZIONE“, sia stato pienamente raggiunto. Un plauso particolare va al nostro formatore ed a tutto lo staff dell’UO Formazione,  per la presentazione, realizzazione e concretizzazione dell’eidos, nell’atto formativo.

Cosimo Della Pietà

Allegato

Progetto: Operazione  Agenti 007 della formazione

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