Il virologo prevede un picco anticipato anche in Italia, sulla scia di quanto sta avvenendo in Germania e Portogallo. La sintomatologia sembra più lieve rispetto alle prime varianti del Covid-19.
Dopo la previsione dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), secondo il quale le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 del coronavirus diverranno dominanti in Europa, interviene sul tema anche il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’Università Statale di Milano, che alla luce del boom di positivi in Portogallo e Germania ha detto all’Adnkronos Salute: “Temo che a questo punto anche in Italia ci sarà un’ondata estiva di Covid-19, con circa 100mila infezioni al giorno rilevate dai bollettini quotidiani”, oltre la quota sommersa che sfugge ai conteggi.
Pregliasco esprime dunque timori anche per il nostro Paese, sostenendo che, per far fronte a un picco anticipato rispetto a quello inizialmente atteso in autunno, “serviranno raccomandazioni stringenti”. Un’opinione in linea con quella espressa su Twitter da Stella Kyriakides, commissario alla Salute dell’Ue: “Anche se il Covid-19 non è più in primo piano, la pandemia non è finita. Dobbiamo essere pronti per i prossimi mesi. Continueremo a lavorare con e per conto dei nostri Stati membri per garantire forniture di vaccini adeguate alle loro esigenze, compresi potenziali vaccini adattati”.
Eppure “i sintomi delle infezioni causate dalla variante Omicron BA.5 sembrano essere più lievi”, spiega sempre Pregliasco, aggiungendo: “I primi dati indicano che questa sottovariante tende a replicarsi nelle prime via aeree. I sintomi sembrano quindi essere molto simili a quelli di un raffreddore”. In altre parole, naso che cola e qualche giorno di febbre, mentre più raramente si segnalano perdita di gusto e dell’olfatto, tipiche delle prime varianti del virus Sars-CoV-2, che erano anche più infettive nei polmoni. “Questo non vuol dire che non possa causare forme più gravi, ma sembra essere meno probabile”, precisa il virologo.
Nel maggio scorso Santé Publique France ha pubblicato un report che mette a confronto i sintomi osservati nei casi di Omicron BA.1 in Francia con i nuovi casi di BA.4 e BA.5. Molte le somiglianze, ma sono stati segnalati maggiormente problemi di affaticamento, tosse, febbre e mal di gola, mentre la durata dei sintomi stessi è in media di quattro giorni. Nello studio English Lancet, inoltre, i ricercatori confermano che la durata media dei sintomi di Omicron era di cinque giorni rispetto agli otto dalla variante Delta. Per le persone vaccinate con tre dosi i sintomi durano ancora meno: circa tre giorni.
Redazione Nurse Times
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