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Oggi la piccola Luisa avrebbe festeggiato il suo primo anno di matrimonio…

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Introduzione di Papagni Giuseppe

La storia di Luisa, una bellissima sposa ricordata nel racconto di un infermiere, Umberto Esposito, una vicenda umana che dimostra ancora una volta il valore di questa professione che prende tanto, in termini di sacrifici e impegno, ma che ripaga tantissimo…per svolgere bene la professione di infermiere non puoi limitarti alle sole conoscenze e competenze teorico/tecniche…per essere un buon infermiere serve tanto altro! Un sorriso, un abbraccio, in quel particolare momento, può significare tanto per i nostri pazienti…buona lettura!

…di Umberto Esposito

Oggi la piccola Luisa avrebbe festeggiato il primo anno di matrimonio…

La prima cosa che notai quando entrò in reparto fu l’acconciatura dei capelli…ma deve ricoverarsi o fare una sfilata di moda? Pensai.

Ventitré anni bellissima, come bellissimo era il suo ragazzo…Diagnosi: ittero di n.d.d.

“…vabbè che sarà probabilmente coledocolitiasi…vuoi vedere che si è mangiata i frutti di mare?…Ci siamo sposati due giorni fa!”…fu la prima cosa che mi disse.

“Oh è cominciato male il matrimonio!” poi rivolgendomi al suo ragazzo (marito) dissi: “secondo me vuole già divorziare?” Lei sorrise e istintivamente poggiò la testa sulla spalla del marito.

Io sapevo e sapevo anche che il mio primario difficilmente, anzi quasi mai, sbagliava diagnosi…carcinoma in fase avanzata del fegato…inoperabile!

…si concluse tutto in una settimana…i familiari volevano me, chiamavano me, perché avevano fiducia in me e poi io ero quello che la faceva ridere.

Anche il marito lo chiedeva…“abbi pazienza!” Certo io l’avevo, è il mio lavoro.

L’ebbi anche quando il giorno prima, di notte, la mamma mi chiamò perché la ragazza mi voleva…non aveva dolore voleva solo che le stessi vicina.

Appoggiò la testa sul mio petto io l’abbracciai poi istintivamente non so perché mi voltai verso quei santini che stanno appiccicati sui letti degli ammalati: Moscato, San Gennaro, Padre Pio, ecc.

…quasi a chiedere scusa a tutti loro alzai la testa un po’ più in alto dove c’era un crocifisso

…fu un dialogo breve interiore: ”Capisco che non puoi risolvere tutti i problemi…capisco anche che non puoi sempre intervenire…vabbè vedi tu che puoi fare…però se non puoi intervenire…fa in modo che non soffra!”

Un risultato lo ottenni non soffrì, si addormentò dolcemente tra le braccia del marito…

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