Professionista moderno che collabora con il medico per una migliore offerta di cura territoriale
Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Nursing up.
In due incontri con l’Assessore alla Sanità Icardi e con il Presidente della Regione Cirio, svolti ieri, lunedì 6 luglio, e la scorsa settimana, il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, ha più volte avuto modo di approfondire e ribadire la centralità e le necessità di una chiara e completa definizione e messa in atto della figura dell’infermiere di famiglia, all’interno della nuova rete territoriale che andrà a breve ridisegnata.
Si tratta di una figura di professionista della sanità moderno, che collabora con il medico di famiglia, e che non è e non sarà mai un suo subalterno, concorrendo così ognuno con le sue competenze ad una maggiore e più incisiva offerta di salute, fondamentale nella gestione di emergenze quali quelle che abbiamo vissuto, fornendo un insostituibile raccordo tra rete territoriale e ospedaliera.
Abbiamo ribadito ai vertici regionali che nella strategia di riorganizzazione del sistema territoriale l’infermiere di famiglia, proprio per la sua fondamentale e insostituibile funzione di prossimità con il paziente, deve essere centrale. E abbiamo ottenuto diverse rassicurazioni in merito.
Il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up, Claudio Delli Carri spiega: “La creazione dell’infermiere di famiglia è un grande passo avanti per la nostra sanità, concretizzando quello che può essere pensato come l’anello mancante della continuità assistenziale tra territorio e rete ospedaliera.
Verrà creata questa figura, dunque, che non sarà subalterna o stemperata dalla funzione medica, ma avrà un suo profilo specifico e non un mansionario
. L’infermiere di famiglia sarà, inoltre, un dipendente pubblico.
Si tratta di un passo importantissimo per il miglioramento della cura dei pazienti sul territorio, ma anche per la sorveglianza di esso, che permetterà una diminuzione degli accessi ospedalieri e un miglioramento
dell’efficienza di reazione anche a necessità eccezionali come nella pandemia.
Per avere un’idea di quanto l’infermiere di famiglia possa essere importante, basti pensare che in Germania dove l’impatto pandemico è stato di un decimo rispetto a noi grazie alle strategie di cura messe in campo, proprio tale figura di prossimità è un cardine della rete sanitaria.
Siamo soddisfatti del dialogo instaurato con la Regione e contiamo sulle rassicurazioni avute in assessorato per lo sviluppo dell’infermiere di famiglia, che avrà un banco di prova importante, appena approvata la legge
che ne definisce il profilo e la funzione specifica.
L’evoluzione e la preparazione della nostra professione saranno garanti di questa nuova e più incisiva modalità di cura territoriale”.
La Redazione Nurse times
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