Home Specializzazioni Infermiere di famiglia & comunità Nursing Up: “La delibera della Regione Toscana sull’infermiere di famiglia colma un vuoto legislativo
Infermiere di famiglia & comunitàSpecializzazioni

Nursing Up: “La delibera della Regione Toscana sull’infermiere di famiglia colma un vuoto legislativo

Condividi
Nursing Up: “La delibera della Regione Toscana sull’infermiere di famiglia colma un vuoto legislativo
Condividi

Il presidente De Palma: “Sollecitiamo il Governo a introdurre in modo uniforme questa nuova figura”.

Nursing Up: “Da Aran la bozza del Ccnl con modifiche. Tutto da rifare?”
Antonio De Palma

“È un’iniziativa sicuramente lodevole, che va a colmare un vuoto legislativo italiano. Quindi ringraziamo la Regione Toscana per aver dato inizio a un percorso. Allo stesso tempo sollecitiamo il Governo a introdurre questa nuova figura a livello nazionale, in quanto l’infermiere di famiglia riveste un ruolo chiave nella sanità del futuro, soprattutto per quanto riguarda le cronicità e la qualità della vita della comunità tutta”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, commenta la recente delibera della Giunta regionale toscana sull’infermiere di famiglia e di comunità. Il documento indica il quadro di riferimento, la definizione, le caratteristiche del modello, la responsabilità, le funzioni, le competenze e il relativo percorso formativo per la nuova figura.

“Premesso che ci riserviamo di approfondire il modello proposto dalla Toscana – prosegue De Palma –, rileviamo da una prima lettura che le risorse messe in campo sembrano davvero limitate. Inoltre la delibera, pur avviando un processo di estrema importanza, risulta avere un’impostazione molto cauta. Un approccio comprensibile, dovendo implementare un modello innovativo, ma solleva seri dubbi sulla scelta organizzativa, che dovrebbe uniformarsi a quella già in essere per i medici di famiglia per una questione di coerenza ed efficacia, visto che stretto è il rapporto che deve crearsi tra la figura dell’infermiere e del medico di famiglia”.

Il presidente del sindacato di categoria, infine, spiega: “Ci lasciano perplessi anche quelle che sono le premesse relative alla formazione degli infermieri di famiglia, che, in quanto specialisti, devono essere formati uniformemente secondo regole dettate a livello nazionale, al fine di garantire al cittadino uniformità di diritti e di assistenza. In questo contesto la delibera della regione Toscana sembra prevedere e delineare un modello autoctono di formazione degli infermieri nelle zone in cui avrà avvio lo sviluppo operativo del nuovo modello descritto. In ogni caso ribadisco, stante le sopraccitate osservazioni, che si tratta di un’iniziativa importante e meritevole di attenzione”.

Redazione Nurse Times

 

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
CdL InfermieristicaInfermiere e rischio InfettivoNT NewsSpecializzazioniStudenti

Batteri Gram-positivi e Gram-negativi: le differenze che devi conoscere

Quando si parla di batteri la distinzione tra Gram-positivi e Gram-negativi è una delle più importanti...

Iss: "Restano elevati i tassi di infezioni correlate all'assistenza e resistenza agli antibiotici"
CittadinoInfermiere e rischio InfettivoNT NewsPrevenzioneSpecializzazioni

Infezioni correlate all’assistenza (ICA)

Le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) rappresentano un problema crescente nel mondo della...