Il presidente del sindacato, Antonio De Palma, chiede al ministro della Salute di “non lasciare ancora la categoria in attesa di una svolta che tarda ad arrivare”.
“Le nuove parole di elogio per gli infermieri italiani, arrivate in queste ore dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in relazione al ruolo chiave che la nostra professione, al pari di quella dei medici, riveste nell’ambito della ricostruzione del sistema sanitario, in linea con gli obiettivi dellamissione 6 del Pnrrt e alla luce delle ingenti risorse a disposizione, ci risuonano nelle orecchie come la melodia ridondante delle campane di alcuni piccoli Paesi, quella che dopo un po’ finisce pure con l’essere poco gradita, ripetendosi periodicamente senza più riservare né sentimenti di sorpresa né di emozione”. Così Antonio De Palma (foto), presidente nazionale del sindacatio Nursing Up.
“Ci chiediamo con insistenza, e lo facciamo da tempo – continua -, quando vedremo finalmente la luce in fondo al tunnel, in un frangente storico delicatissimo, in cui più che mai la crescita dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita non si accompagna a una indispensabile valorizzazione economica degli infermieri. I nostri operatori sanitari si sentono più che mai prigionieri di un sistema claudicante, che non è più così semplice reggere con il solo peso specifico delle nostre qualità professionali e umane”.
E ancora: “Noi, che come sindacato guardiamo negli occhi tutti i giorni gli infermieri italiani e combattiamo per difendere e portare a compimento le loro legittime istanze, abbiamo il dovere di non smettere di sottolineare quanto la nostra categoria professionale abbia dato in termini di impegno durante la pandemia. Siamo quelli che hanno pagato più di tutti lo scotto dell’emergenza. Trovi allora la strada, ministro Speranza, di concerto con il ministro della Funzione pubblica, Brunetta, per andare oltre le mere parole e contribuire con tutte le parti in causa a costruire, pur non sedendo al tavolo delle trattative, a un contratto degno di tal nome, che dia agli infermieri una reale valorizzazione economica”.
Sempre De Palma: “Nell’emanando atto di indirizzo, che il Comitato di settore si accinge ad assumere, a cui partecipa anche un delegato del ministero della Salute, e che dovrà dare indicazioni all’Aran su come utilizzare le risorse aggiuntive dello 0.55% e 022%, previste dall’ultima Legge di Bilancio, si indirizzino le trattative contrattuali verso il riconoscimento di un valore congruo all’indennità di funzione professionale di base, che sia finalmente idoneo a dare riscontro alle elevate competenze e capacità degli infermieri e delle altre professioni sanitarie. E’ ora di farlo, caro ministro. Lei ha le leve per agire, se è vero quel che asserisce, e cioè che una professione come la nostra, fulcro della sanità, meriterebbe ben altro trattamento rispetto a quello che oggi ci viene riservato”.
Conclude il presidente Nursing Up: “Oggi lei può fare scelte importanti, come ha già fatto con quell’indennità di specificità professionale che, almeno in parte, ci ha dato un percorso di luce nel buio. Gli infermieri non hanno bisogno di essere solo elogiati. Sono stanchi delle pacche sulle spalle, e vogliono azioni concrete. Agisca ora per riconoscere agli infermieri quanto meritano e per porre fine alle convinzioni di una parte del mondo sindacale, che vorrebbe gli infermieri e le altre professioni sanitarie, senza alcuna distinzione e/o valorizzazione, massificati assieme a tutti gli altri operatori che, beninteso, svolgono ruoli funzionali e/o strumentali rispetto alla mission del Ssn, e le cui responsabilità nell’agire quotidiano sono lontane anni luce dalle nostre”.
Redazione Nurse Times
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