“Ogni presidio ospedaliero della provincia della Spezia sta implodendo per l’estrema carenza di organico. Da Sarzana alla Spezia, in nessuna unità operativa si può vantare un organico al completo. Così a farne le spese è il rapporto tra infermiere e paziente, ostetrica paziente, che non si avvicinano minimamente a quelli minimi assistenziali”.
La denuncia arriva in una nota di Assunta Chiocca, segretario territoriale del Nursind La Spezia.
“Vogliamo che non sia messo in risalto solo l’aspetto strutturale che sta facendo fronte a questa nuova emergenza, ma che l’attenzione maggiore venga posta a chi dentro le strutture ci lavora, fornendo i seguenti dati: ci troviamo a metà settembre, nel pieno di una seconda ondata di covid-19 con una situazione invariata rispetto alle preoccupazioni che avevamo già mostrato all’inizio del marzo scorso e le necessarie assunzioni non sono avvenute. Dalla graduatoria del concorso Chiavarese, stanno arrivando pochi infermieri e a rilento e ci duole constatare che non manca solo personale infermieristico: servono ostetriche, tecnici di laboratorio e personale di supporto”.
Carenza di organico: mancano troppi infermieri e oss
“Un’allarmante situazione sanitaria che il Presidente Toti, l’assessore Regionale Alla Sanità e La Nostra Direzione Aziendale Asl 5 conoscono benissimo. In ASL 5 Si poteva assumere personale infermieristico con l’indizione di un bando di mobilità tra asl 4 e asl 5, cosa che avrebbe potuto essere d’aiuto per superare questo inizio di emergenza e periodo di forte carenza di organico dovuto in parte al turn over. Ma neanche in una situazione così estrema la politica e la dirigenza hanno fatto nulla: nessun concorso a tempo determinato, nessuna ulteriore strategia per il reclutamento del personale”.
“E intanto il personale infermieristico in asl 5 è chiamato a gestire di nuovo situazioni estremamente complesse e faticose ed è per questo che ora si necessita di un energico aumento delle assunzioni. Non è nemmeno pensabile che si possa riuscire a gestire questa nuova ondata emergenziale da coronavirus con le attuali forti carenze nella dotazione organica, peraltro con lo stesso personale che ha già duramente lavorato a marzo, costretto a rientrare sui riposi a lavorare 12 ore senza sosta, con le ferie sospese, e che ad oggi, è anche giustamente risentito per il mancato riconoscimento economico per il lavoro svolto”.
“Il personale è esausto – rimarca Chiocca – già in partenza e nondimeno, a seguito alle molteplici segnalazioni pervenute in merito sia all’incremento di casi positivi in tutto il territorio provinciale che all’incremento di episodi di infermieri infettati oltre che, alla chiusura delle scuole di ogni grado fino almeno al 24 settembre (che potrebbe obbligare molti dipendenti a fruire dei permessi per accudire i figli), è possibile che a breve potrebbero verificarsi ulteriori seri problemi per la copertura dei turni e di vedere aumentare ancor più pericolosamente il rapporto infermieri/pazienti. Mancano troppi infermieri e oss. Il sistema così non reggerà anche perché la situazione è critica in tutti i reparti: le dotazioni organiche sono insufficienti ovunque e i turni sono coperti solo con il ricorso allo spostamento del personale in servizio da un’unità all’altra. Questa situazione comporta un eccessivo carico di lavoro su chi ha già affrontato la pandemia di qualche mese fa, personale che deve lavorare con un rapporto infermieri/pazienti spesso superiore a 1/12 quando è ormai chiaro che la sicurezza per i pazienti si ha con un rapporto di 1/6. Ci domandiamo cosa accadrà quando cesseranno anche tutti i contratti di infermieri assunti attraverso l’agenzia interinale”.
“Ad oggi, nessuna spiegazione ufficiale dalla direzione aziendale sui motivi per i quali l’asl 5 non abbia altre strategie per reclutare personale”.
“È per questo motivo che chiediamo alla direzione generale dell’asl 5 spezzino di dare corso immediatamente alle assunzioni attraverso la mobilità tra asl4 e asl5, le richieste di comando per ex legge 42 bis, le richieste di mobilità volontaria, l’avvio del concorso extraregionale indetto nel periodo di marzo-aprile e mai espletato e l’indizione di almeno un bando di concorso a tempo determinato”.
“La Regione e l’Azienda diano risposte e prendano in considerazione il ripristino delle dotazioni organiche dei reparti perché a breve il personale collasserà e il problema, non sarà discutere se vi sono o meno posti letto, ma chi assisterà i pazienti in quei posti letto, e i risultati si vedranno con le gravi conseguenze per il personale e i cittadini ammalati. In assenza di risposte da parte della direzione aziendale a Nursind non resterà che proclamare lo stato di agitazione del personale con la richiesta di intervento del Prefetto”.
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