Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato, invoca una chiusura in tempi brevi della trattativa per il rinnovo del contratto e per gli aumenti degli stipendi.
“Oggi è giorno di stipendio per gli infermieri. Ma San Paganino, purtroppo, da tempo non è più atteso con gioia dalla categoria. Anche per questo mese, infatti, come del resto per il precedente e per quello prima ancora, la nostra busta paga è rimasta invariata”. Questa la riflessione di Andrea Bottega (foto), segretario nazionale del sindacato Nursind.
“Della famosa indennità di specificità – continua -, essendo vincolata alla contrattazione, naturalmente non c’è traccia. Come è giusto che sia, visto che la trattativa all’Aran è ancora in corso. Ma soprattutto come già l’anno scorso cercavamo di far capire al ministro Renato Brunetta, che il 15 dicembre in Aula sbandierava una chiusura del contratto in tempi brevi”.
“Siamo ad aprile – evidenzia Bottega – e, se tutto va bene, un riconoscimento per il nostro lavoro lo vedremo forse in autunno. E’ una magra consolazione, quindi, poter dire che avevamo ragione noi nel chiedere un anticipo momentaneo dell’indennità in Legge di Bilancio. A questo punto possiamo solo augurarci che il tavolo all’Aran proceda spedito e che finalmente il nuovo contratto contempli quei riconoscimenti in grado di ripagare gli infermieri dei sacrifici e della massima dedizione al lavoro”.
Al segretario Nursind non vanno giù le notizie sugli aumenti diffuse dagli organi di stampa: “Non esiste in nessuna realtà che un lordo di 200 euro circa diventi un netto di 190. Si rischia così di illudere la categoria, ma anche di minare la credibilità di chi fa i conti e quantifica le risorse. Se così fosse, al danno si aggiungerebbe ancora una volta la beffa. E dopo due anni di pandemia, doppi turni, ferie saltate e perdite di vite umane, questo non possiamo proprio accettarlo”.
Redazione Nurse Times
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