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Da NurseTimes a Parigi: un messaggio di cordoglio

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Comincia un altro turno di notte in una città meravigliosa, qual è Parigi.

Sembra una serata gioiosa, è venerdì e molta gente si riversa nella città per il weekend. Tra le varie manifestazioni, un concerto heavy metal oppure una serata romantica in un ristorante, un incontro tra amici in un bar o, meglio ancora, seguire la propria nazionale in un’amichevole.

Nulla lascia presagire ciò che sta per accadere, improvvisamente una delle città più romantiche del mondo si trasforma in un campo di battaglia, poche persone in nome di un Dio imbracciano dei fucili e cominciano una carneficina.

Si spara nei ristoranti, nei bar, dalle auto in corsa verso cittadini inermi, fuori dallo stadio, dove addirittura esplodono delle granate.

Arriva una chiamata al servizio di emergenza (peccato speravo di guardare un pezzo di partita), il dovere chiama, pensavo fosse la solita chiamata ed invece siamo catapultati in uno scenario assurdo.

Siamo fuori dal Bataclan, un teatro nel centro città trasformato per l’occasione in una discoteca, è pieno di polizia, teste di cuoio (La guerra è tornata a Parigi dopo la liberazione del 25 agosto 1944), siamo in attesa che ci diano il permesso di entrare, pare che all’interno dei fondamentalisti abbiano aperto il fuoco contro dei giovani che seguivano un concerto di una band americana, gli Eagles of Death Metal.

Dopo un po’, finalmente riceviamo il consenso ad entrare, l’interno sembra un girone infernale dantesco o un mattatoio, c’è sangue dappertutto.

Ci sono morti ovunque, i sopravvissuti urlano di dolore, piangono per la paura, anche i miei occhi si velano di lacrime,  sono temprato da tanti anni di servizio in emergenza, eppure una scena di questo genere non l’avevo mai vista.

Vorrei urlare, scappare via da questo orrore oppure svegliarmi da quest’incubo, invece è tutto reale ed il mio senso del dovere mi impedisce di perdere la calma.

Abbiamo provato ad immedesimarci nei colleghi francesi che sono intervenuti dopo le stragi, ma non crediamo di poter cogliere tutto ciò che loro abbiano provato.

Con questo messaggio, la redazione di NurseTimes e tutti i corrispondenti si associano al dolore dei francesi, ed in onore delle vittime, quest’oggi non vi saranno altre pubblicazioni.

Redazione Nurse Times

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