Il nuovo composto anti-PCSK9 LIB003 riduce in modo sostanziale i livelli di colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (LDL) nell’arco di 52 settimane in pazienti che già assumono statine massimamente tollerate. A dirlo sono i risultati di un’estensione di uno studio in aperto. La ricerca è stata presentata al Congresso virtuale 2020 della European Atherosclerosis Society (EAS).
LIB003, che combina un dominio legante la proproteina convertasi subtilisina/kexina tipo 9 (PCSK9) con l’albumina sierica umana in un agente terapeutico di fusione ricombinante, ha un’elevata affinità di legame per PCSK9 e agisce in modo simile agli anticorpi monoclonali per bloccare l’interazione tra PCSK9 e il recettore LDL. I dati avevano mostrato che la dose di 300 mg somministrata ogni 4 settimane a pazienti già trattati con statine massimamente tollerate riduceva i livelli di colesterolo LDL di oltre il 70% e i livelli di PCSK9 di oltre l’80% rispetto al placebo.
Quello studio di fase 2 randomizzato di 12 settimane, che ha confrontato tre dosi del composto, ha anche mostrato che non c’erano ulteriori guadagni con 350 mg di LIB003, quindi la dose di 300 mg è stata portata avanti in un’estensione in aperto.
Il nuovo studio ha coinvolto 32 pazienti dello studio di dosaggio e ha dimostrato che, per 52 settimane, LIB003 è stato associato a riduzioni sostenute dei livelli di colesterolo LDL (in media del 64%) e dei livelli di PCSK9 (di oltre l’80%). Ci sono state anche riduzioni sostanziali di altri lipidi, comprese le lipoproteine (Lp) (a) e l’apolipoproteina B. A spiegarlo è stato Traci Turner, del Metabolic & Atherosclerosis Research Center di Cincinnati.
L’attuale analisi è «davvero importante» per confermare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine di LIB003, ha affermato Giuseppe Danilo Norata (riporta pharmastar.it), docente di farmacologica del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari, Università degli Studi di Milano. Norata, non coinvolto nello studio, ha detto come sia da notare che, sebbene il composto venga somministrato ogni 4 settimane, «la riduzione del colesterolo sia mantenuta durante l’intervallo di somministrazione».
Ha aggiunto: «Un problema con questo composto potrebbe essere la generazione di ADA, che almeno per questo primo anno di trattamento non sembra essere rilevante». Tuttavia, la domanda in sospeso è l’impatto di LIB003 sulla riduzione del colesterolo a lungo termine e sugli esiti cardiovascolari, aspetti che diventeranno più chiari con i risultati degli studi di fase 3 in corso. Norata ha affermato che questi dati sono necessari per «confermare realmente l’efficacia a lungo termine del composto» e per essere in grado di «identificare meglio i pazienti che potrebbero beneficiare di questo farmaco».
Un aspetto potenzialmente a favore di LIB003 è il regime di dosaggio mensile, in quanto potrebbe aiutare a migliorare l’aderenza al farmaco ipolipemizzante rispetto ai farmaci orali assunti quotidianamente, come le statine. «L’aderenza è molto importante» ha sottolineato Norata, evidenziando che questo è ciò che «contribuisce veramente a tradurre l’effetto ipolipemizzante dei farmaci in protezione cardiovascolare».
Fonte:
European Atherosclerosis Society 2020 Virtual Congress. Presented October 5, 2020; pharmastar.it
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