Stavolta la denuncia riguarda il reparto di Ostetricia. Il sindacato: “Ora basta! Servono assunzioni”.
È battaglia all’ospedale San Francesco di Nuoro sulla carenza del personale infermieristico, operatori sociosanitari e ostetriche. Stanchi di protestare con manifestazioni in piazza e lettere all’Ats e alla Assl di Nuoro, i dirigenti del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, nei giorni scorsi hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica per denunciare la pesante situazione nel reparto di Ostetricia, dove “le carenze del personale sono un grave rischio per la vita delle mamme e dei bambini”.
“Ora basta – ha tuonato Anna Rita Ginesu, segretario amministrativo del sindacato –. L’Ats, che dovrebbe tutelare la salute pubblica, è inadempiente rispetto alla richiesta di potenziamento degli organici fatte dai sindacati. Sono anni che andiamo avanti senza risposte e le manifestazioni che abbiamo portato avanti non sono servite a niente. In Ostetricia c’è una grave carenza di organico e l’errore per chi ci lavora è dietro l’angolo. Con questa denuncia vogliamo tutelare il personale. Siamo stanchi di ricevere segnalazioni di infermiere e ostetriche a cui arrivano ordini di servizio per sospendere i riposi. Qui c’è gente che non ce la fa più e la salute di mamme e bambini è a rischio”.
Ginesu, poi, rivela che questa non è l’unica denuncia fatta da Nursind Nuoro alla Procura della Repubblica: “La situazione è generalizzata in tutti i reparti del San Francesco. Abbiamo fatto un altro esposto anche per altri reparti. Non è possibile andare avanti con due Oss per reparto, con 30 malati allettati. Bisogna assumere! Ci sono le graduatorie attive con concorsi già espletati. Perché non lo fanno? Dopo la manifestazione in prefettura, ci hanno rassicurato, dicendoci che avrebbero dovuto procedere a uno studio e dare ai sindacati la copia della relazione sul fabbisogno del personale. Bene, non ce l’hanno mai data. Questo perché ovunque ci sono vuoti di organico e sarebbero costretti a colmarli. A questo punto, noi diciamo basta”.
Fonte: www.ansa.it
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