Una donna di 39 anni al 9º mese di gravidanza ha vissuto un’esperienza davvero incredibile per la quale avrebbe denunciato il personale dell’ospedale di Novi Ligure.
Per due volte si sarebbe recata presso il nosocomio piemontese convinta di essere prossima al parto ma sarebbe stata invitata a tornare a casa.
Sulla via del ritorno avrebbe avvertito forti dolori e contrazioni sempre più insistenti. Arrivata a casa, notando come la bambina stesse venendo espulsa, avrebbe chiamato il 118 per richiedere l’invio di un’ambulanza.
Poco dopo l’arrivo del mezzo di soccorso, la bimba sarebbe venuta al mondo, proprio in prossimità della rotatoria del casello autostradale di Serravalle Scrivia.
Mamma e bimba stanno ora bene, anche se i giorni successivi al parto non sono stati semplici.
Nonostante le cure ricevute dai volontari della Croce Verde di Arquata e di un medico intervenuto sul posto, la neonata avrebbe contratto un’infezione da parto.
La famiglia, assistita dagli avvocati Giuseppe Lanzavecchia e Rossana Rovegno, ha richiesto di sapere perché, per ben due volte, sia stata dimessa dai medici del reparto di ostetricia e ginecologia del San Giacomo di Novi e se si potesse evitare l’infezione.
La prima volta la donna si sarebbe recata presso il pronto soccorso dell’ospedale, accusando contrazioni uterine.
Dopo una veloce visita in reparto, però, sarebbe stata invitata a tornare a casa. Il giorno successivo, il 30 aprile, riappaiono le contrazioni. Così la futura mamma, sempre accompagnata dal marito, si sarebbe nuovamente presentata in pronto soccorso.
Anche questa volta sarebbe stata nuovamente dimessa dopo una valutazione in reparto. Ma appena giunta a casa, i dolori si sarebbero fatti nuovamente intensi.
Il marito avrebbe chiamato l’ambulanza e, durante il tragitto verso l’ospedale sarebbe nata la bambina.
Il personale resosi conto che non c’era più tempo, ha fermato il mezzo in mezzo alla strada chiedendo aiuto. Un medico ha aiutato i volontari nel parto. SUBito dopo mamma e bimba sono state ricoverate per il taglio del cordone ombelicale e i controlli di rito.
Le condizioni di mamma e bimba sono sempre apparse buone, ancora da chiarire per quale motivo sia insorta l’infezione.
Simone Gussoni
Fonte: Il Secolo XIX
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