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No Pass devastano il PS: infermieri feriti per aver protetto i pazienti più gravi con i loro corpi

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No Pass devastano il PS: infermieri feriti per aver protetto con il loro corpo i pazienti in codice rosso
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Ulteriori particolari emergono dalle indagini conseguenti al gesto criminale dei manifestanti No GreenPass che hanno aggredito infermieri e medici del pronto soccorso dell’Umberto I.

Una trentina di manifestanti ha assaltato, nella notte tra sabato e domenica, il DEA – dove era stato ricoverato uno dei partecipanti alla protesta contro il green pass -, sfondando la porta di ingresso. Ci sono stati attimi di tensione, il ferito portato in ospedale per un controllo dopo gli incidenti causati dai No vax e no Green pass, ha dato in escandescenze. Ha aggredito gli agenti e gli operatori sanitari presenti. L’uomo è stato fermato, sedato e portato in Questura per ulteriori accertamenti.

“La situazione è tornata alla normalità dopo alcune ore con l’intervento delle forze di polizia – spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, sul posto per un sopralluogo – Ci sono 4 feriti, due tra le forze dell’ordine e due operatori sanitari”. Tra questi, una infermiera è stata colpita con una bottigliata in testa durante l’assalto. “È stata ferita durante la colluttazione e poi refertata con alcuni giorni – spiega D’Amato – l’assalto è scattato perché uno dei fermati, un uomo proveniente dalla Sicilia, era stato ricoverato in ospedale. Probabilmente nel tentativo di liberarlo”. L’assessore spiega che ci sono stati dei danni: “È stata forzata la porta d’ingresso, sono state divelte barelle e gli operatori si sono barricati dentro. I facinorosi sono però riusciti ad entrare nell’area rossa del pronto soccorso”. 

“Il primo manifestante, che in quel momento non era in stato di fermo, è arrivato in forte stato di agitazione ieri sera intorno alle 23.30 ed è stato fatto entrare – spiega il primario del Dea Francesco Pugliese – . Dopo pochi minti primi sono arrivati i primi manifestanti al seguito che si sono radunati davanti l’ingresso e poi hanno chiamato a raccolta gli altri. In circa 30 hanno forzato la porta d’ingresso e sono entrati nell’area dedicata ai pazienti più critici impedendo l’accesso a eventuali altri pazienti gravi. Tutto il resto del pronto soccorso è stato letteralmente sigillato e chiuso l’accesso. La normalità è arrivata intorno alle 4, dopo l’intervento delle forze dell’ordine”. “L’attività del pronto soccorso non è stata mai interrotta” fa comunque sapereì il primario. L’azienda ospedaliera ha già presentato una prima denuncia per l’accaduto.

La persona in stato di fermo domani sarà processata per direttissima. Durante il triage, infatti, l’uomo ha insultato e aggredito, non solo verbalmente alcuni operatori sanitari e il personale di vigilanza. Contemporaneamente all’esterno del Pronto Soccorso si erano radunati almeno 30, 40 manifestanti violentiche hanno preso di mira con urla e slogan gli operatori sanitari. 

“L’intervento della Celere ha evitato che la situazione degenerasse anche se i violenti entranti di forza nell’area Accoglienza hanno in tutti i modi impaurito e minacciati i presenti. Tutti gli operatori sanitari – ai quali va il più grande sostegno e vicinanza – per aver saputo fronteggiare anche questa situazione, dopo quasi venti mesi di lavoro in prima linea contro il Covid – hanno comunquegarantito il loro servizio, nonostante il clima di paura ed intimidazione imposto dai manifestanti che sono stati poi allontanati dalla celere che ha presidiato l’ospedale per tutta la notte” ha detto il direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’ Alba.   

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