Il presidente del sindacato ribadisce che i responsabili “dovranno pagare per gli errori imperdonabili commessi”, ma stigmatizza il “clima da caccia alle streghe”che imperversa sui social.
Tre dipendenti dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona, nelle ultime ore, sono stati sospesi dal lavoro dal commissario Francesco Cobello per la vicenda dei cento bambini ricoverati in Terapia intensiva neonatale che dal 2015 allo scorso luglio sono stati colpiti dal Citrobacter, come accertato dalla commissione inviata dalla Regione.
«Una vicenda ai confini della realtà – esordisce Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up –, una triste storia sulla quale la magistratura deve far luce al più presto. Come soggetto che rappresenta i diritti e i doveri della categoria infermieristica, ci sentiamo in dovere di appoggiare in pieno i provvedimenti messi in atto dalla Procura per chiarire le pesanti responsabilità che aleggiano su episodi che hanno distrutto per sempre la vita di intere famiglie, anche se nessuna indagine, nessuna punizione esemplare potrà restituire a questi genitori le vite spezzate. Allo stesso tempo dobbiamo stigmatizzare il clima di violenza inaudita che da alcuni giorni ha invaso il web contro gli operatori sanitari dell’ospedale veronese, tra cui anche infermieri, e non solo medici».
Prosegue De Palma: «Non entriamo nel merito delle indagini, avendo piena fiducia nell’operato della magistratura, ma non possiamo tollerare le minacce di morte nei confronti dei colleghi, degli operatori sanitari tutti. Questo clima da caccia alle streghe non ci porterà da nessuna parte. Risulta soprattutto lesivo per l’immagine di tanti infermieri che ogni giorno si battono per salvare vite umane. Ci risulta che le intimidazioni non stiano perseguitando solo i medici, ma anche gli infermieri della Terapia intensiva pediatrica e neonatale, che al momento sono assolutamente estranei ai fatti. Non siamo solo operatori sanitari, siamo uomini, siamo genitori, padri e madri. Viviamo ogni giorno in prima persona il dolore dei pazienti e dei loro parenti, ma la negligenza di pochi, che ripeto dovranno pagare per gli errori imperdonabili commessi, non sia l’occasione per macchiare un’intera categoria, che non merita quanto di scabroso e irripetibile stiamo leggendo negli ultimi giorni sui social network. Non si cada in pericolose confusioni e non si depauperi, con accuse infondate, l’encomiabile lavoro svolto dagli infermieri italiani, che ogni giorno si battono ai vari livelli del nostro Ssn con professionalità e competenza per salvare vite umane».
Redazione Nurse Times
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