Una nota di Cgil Funzione pubblica spiega le ragioni del presidio inscenato davanti all’ospedale.
“Così non possiamo garantire la salute dei cittadini”. E’ quanto si legge nella nota di Cgil Fp che ha accompagnato il presidio di protesta inscenato da una circa 50 di medici e infermieri dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
“Sabato sera – recita ancora il documento – si sono registrati 172 pazienti in area critica di emergenza. Una situazione che rappresenta il risultato di cause esterne e di cause organizzative interne. Una situazione vergognosa. Quanto sta accadendo al Cardarelli non garantisce la sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e degli stessi pazienti, ma soprattutto lede la dignità dei cittadini, in un momento di fragilità, e la dignità degli operatori sanitari”.
Il sindacato punta l’attenzione sui numeri: “Il dato di 172 pazienti rappresenta un ospedale di media grandezza con un numero ridotto di personale rispetto al reale fabbisogno. I carichi di lavoro determinano un’incapacità oggettiva di garantire la sicurezza, con gravi difficoltà assistenziali. Basti pensare che con il personale a disposizione, assistere per cinque minuti ogni paziente richiederebbe 14 ore di lavoro. Adesso basta, la misura è colma. Bisogna intervenire con provvedimenti eccezionali che siano all’altezza della gravissima situazione, a partire dal concreto coinvolgimento dei due policlinici universitari, con utilizzo dei tanti posti letto disponibili”.
Redazione Nurse Times
- Da Gaza a Torino, il piccolo Asaad riacquista la vista grazie a uno straordinario intervento
- Diabete di tipo 1: controllo glicemico ottimale e addio insulina grazie a terapia con isole pancreatiche da staminali
- Infermiera denuncia brutale aggressione nel carcere di Secondigliano (Napoli): “Inaccettabile lavorare in queste condizioni”
- “Spiagge Serene”, riparte il progetto di Opi Roma: infermieri sul litorale laziale per informare, prevenire, consigliare
- “L’assistente infermiere? Un paradosso pericoloso”. COINA chiede la sospensione immediata dell’accordo Governo-Regioni
Lascia un commento