L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate denuncia l’ennesimo caso di violenza in una struttura sanitaria, il secondo nel giro di poche ore.
È l’aggressione numero 37 dall’inizio dell’anno, la seconda in poche ore. Un dato che definire allarmante, adesso, è davvero riduttivo. La denuncia arriva dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Alla postazione 118 di Scampia i camici bianchi trasportano una paziente con insufficienza respiratoria al Pronto soccorso dell’ospedale “Cardarelli” di Napoli, dove viene assegnato un codice giallo.
“Già una prima violenza – raccontano i medici del 118 – l’abbiamo subita in partenza, quando una persona è voluta, nonostante il nostro rifiuto, salire in ambulanza. Arrivati al pronto soccorso, i parenti hanno cominciato a inveire affinché la paziente entrasse subito. Per calmare le acque abbiamo deciso di portarla in codice rosso, anche se non era affatto in pericolo di vita, ma giusto per tranquillizzare i parenti. A quel punto il figlio si è scagliato contro un medico, tentando di aggredirlo fisicamente e accusandolo di non averlo assegnato subito un codice rosso”. All’arrivo della polizia, l’aggressore sparisce. Il medico, intanto, si rifugia nella saletta del codice rosso.
La situazione è diventata insostenibile. L’ultima aggressione in ordine di tempo era avvenuta sabato a Torre Annunziata, quando un medico dell’Asl di via Fusco era stato colpito al volto con un pugno. È ancora l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate a fare da megafono al malessere della categoria delle vittime di aggressioni: “Siamo stanchi, siamo arrivati al limite: schiaffi, pugni, sputi, parolacce, insulti, addirittura colpi di pistola. L’associazione chiede un incontro ufficiale con le maggiori cariche dello Stato al fine di arginare questi fenomeni in vertiginosa crescita. Di certo non siamo una sigla sindacale, ma siamo ‘quelli on the road’, quelli che quotidianamente subiscono questi attacchi! Quelli che ci mettono la faccia e non solo. Chi più di noi potrebbe suggerire le migliori strategie per contrastare questa utenza violenta?”.
E puntuali scattano le proposte: riconoscimento della carica di pubblico ufficiale per tutto il personale sanitario m servizio (medici, infermieri, oss, autisti soccorritori); riapertura dei drappelli di polizia in tutti i pronto soccorso partenopei; stabilizzazione del personale medico precario in forza al 118; procedure di assunzione di nuovi medici, ma soprattutto graduatorie separate per la medicina generale e per il 118; dashcam a bordo dei mezzi di soccorso e dashcam da apporre sulle divise del personale 118; riapertura degli PSAUT, ovvero punti di primo soccorso che smaltirebbero il carico dei nosocomi partenopei (prima presenti a Pianura, presso l’Ascalesi e presso il porto di Napoli); indirizzamento delle telefonate dell’utenza (anche quelle dal cellulare) alla centrale operativa 118 territoriale di competenza; dotare l’organico del 118 di quattro auto mediche che si occuperebbero dei codici di minore gravità; pagamento del ticket su codici bianchi e verdi. “Prendetevi cura di chi si prende cura di voi”, conclude Nessuno tocchi Ippocrate.
Redazione Nurse Times
Fonte: Cronache di Napoli
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